UE: piu' innovazione per un nuovo Rinascimento europeo
Si è tenuta oggi a Siviglia la prima conferenza dell'ERAB, European Research Area Board, l'organismo creato dalla Commissione europea al fine di sostenerla nei suoi sforzi per creare uno spazio europeo della ricerca. L'incontro è stato aperto dall'intervento di Máire Geoghegan-Quinn, Commissario per la Ricerca, l'innovazione e la scienza, che ha illustrato l'obiettivo della sua azione e di quella dell'ERAB: gettare le basi per un nuovo rinascimento europeo grazie al potenziamento dell'innovazione al servizio delle sfide comuni a tutti i paesi membri.
L'azione della Commissione diretta da Máire Geoghegan-Quinn, in linea con quanto prospettato dalla Strategia Europa 2020, è volta ad implementare politiche e iniziative concrete che consentano all'Europa di uscire dalla crisi attuale e favoriscano lo sviluppo di nuova società più intelligente, più verde e più inclusiva.
Per raggiungere questo obiettivo, la strategia Europa 2020 si impernia su tre settori chiave in cui è necessario intervenire:
- la conoscenza e l'innovazione, tra cui una iniziativa di punta per creare un "'Unione dell’Innovazione";
- un'economia più sostenibile e quindi l'obiettivo della crescita intelligente;
- un più alto tasso di occupazione e maggiore inclusione sociale.
Il Commissario ha annunciato che è in atto l'elaborazione di una nuova strategia per la ricerca e l'innovazione, in collaborazione con altri commissari responsabili per settori in qualche modo collegati come Neelie Kroes (Agenda Digitale), Antonio Tajani (Industria e imprenditorialità) e Günther Oettinger (Energia).
Questa strategia, che dovrà essere discussa dalla Commissione europea entro l'autunno, perseguirà l'obiettivo di stimolare la ricerca e l'innovazione in modo da rispondere alle grandi sfide della società europea, già individuate nel rapporto dell'ERAB ''Preparare l’Europa per un nuovo Rinascimento": il cambiamento climatico, la sicurezza energetica, la sicurezza alimentare, la salute, l'invecchiamento della popolazione.
A tal fine è però necessario innanzitutto superare quel deficit di innovazione che rende l'Europa meno competitiva rispetto ad esempio agli Stati Uniti e che il Commissario riconduce ad una serie di debolezze strutturali comuni agli Stati membri:
- la qualità della ricerca non sempre elevata;
- la debole collaborazione tra università e industria;
- la scarsa mobilità dei ricercatori e degli ingegneri all'interno dell'Unione e tra l'industria e il mondo accademico;
- i finanziamenti limitati per gli investimenti tecnologici delle imprese;
- i costi dei brevetti troppo elevati;
- i poli di innovazione deboli e dispersi;
- un sistema degli appalti pubblici che non favorisce l'innovazione;
- l'imprenditorialità è sottovalutata in molti paesi europei;
- la rigidità del mercato in Europa.
Chiudendo il suo intervento Máire Geoghegan-Quinn ha chiesto ai ricercatori lì riuniti di fornirle almeno dieci proposte concrete su come la ricerca, l'innovazione e la scienza possono contribuire alla preparazione di uno scenario di crescita sostenibile e intelligente per l'Europa post-crisi.
European Research Area Board