L’Italia passa l’esame dell’Ocse, ma servono nuove riforme
L’Ocse promuove, seppur con la sufficienza, il nostro Paese. Negli ultimi anni l’Italia ha fatto molto per ridurre i costi dei meccanismi regolatori, liberalizzare i mercati dei prodotti e modernizzare la Pubblica Amministrazione. Tuttavia deve riuscire a tenere il ritmo della riforma regolatoria per superare la crisi e rendere la sua economia più competitiva. Ad affermarlo è il nuovo rapporto dell’Ocse presentato il 4 maggio 2010 a Roma, presso la sede del Ministero dell’Economia, in via XX Settembre.
“La volontà del governo italiano ha contribuito a mantenere i buoni risultati ottenuti finora. Sono necessarie nuove riforme per favorire la ripresa a breve termine in Italia all’indomani della crisi e per assicurare una crescita percorribile a lungo termine”. Questo il commento del segretario generale dell’Ocse, Angel Gurría, che non ha mancato di elogiare Tremonti per aver resistito alle pressioni e alla “tentazione” di aumentare la spesa pubblica.
Il rapporto, dal titolo “Italy, Better Regulation to Strengthen Market Dynamics”, rileva che la regolamentazione dei mercati dei prodotti è oggi allo stesso livello dei paesi vicini come la Germania, l’Austria e la Francia.
Un nuovo slancio politico a favore della liberalizzazione è stato manifestato in questi ultimi anni. Sono state portate a compimento misure di riforma e di liberalizzazione. Lo Stato italiano ha abrogato un certo numero di disposizioni legislative inutili e ha facilitato la creazione di nuove imprese. Si stima che gli sforzi compiuti per alleggerire i carichi amministrativi abbiano permesso alle PMI di risparmiare più di 4 miliardi l’anno.
L’Authority preposta (l’AGCM, presieduta da Antonio Catricalà) ha saputo stimolare la concorrenza nei grandi settori infrastrutturali e ha sviluppato la trasparenza e la possibilità di scelta dei consumatori in molti ambiti.
Tuttavia persistono sfide più ampie e altri obiettivi da raggiungere. Affinché l’Italia possa conoscere una crescita più rapida è necessario stimolare la produttività e abbassare i costi regolamentari. Per esempio, secondo l’Organizzazione mondiale con sede a Parigi, una riforma nel settore regolamentare nei comparti dell’elettricità del gas e dei servizi professionali permetterebbe di accrescere la produttività del 14% in 10 anni.
Per stimolare la competitività e la crescita economica e per migliorare la qualità della regolamentazione ad ogni livello amministrativo, il rapporto OCSE raccomanda alle autorità italiane di mettere in campo delle specifiche azioni.
- Mantenere il ritmo del programma di semplificazione delle formalità amministrative.
- Consolidare le capacità di regolamentazione nelle Pubbliche Amministrazioni ad ogni livello, rafforzando il coordinamento e i controllo di qualità.
- Intensificare la concorrenza. Per questo l’AGCM dovrebbe essere dotata di nuovi poteri.
- Ridurre i costi dovuti agli ostacoli all’ingresso del commercio al dettaglio.