Pmi: nuova linfa vitale con il fondo italiano di private equity

Giulio TremontiLa cosa giusta al momento giusto. Con queste parole il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha salutato lo scorso 18 marzo 2010 il varo a Milano del Fondo italiano d'investimento per le Pmi, la società di private equity voluta dal Tesoro per sostenere lo sviluppo delle piccole e medie imprese.
A presentare la Sgr del fondo italiano per le piccole e medie imprese è stato proprio il numero uno del dicastero di via XX Settembre, insieme ai vertici del mondo bancario ed imprenditoriale italiano: Corrado Faissola presidente dell’Abi, Massimo Varazzani per la Cassa depositi e prestiti, Emma Marcegaglia per Confindustria, Corrado Passera per Intesa Sanpaolo, Giuseppe Mussari di Banca Montepaschi e Piergiorgio Peluso per Unicredit.
Nota di colore: Tremonti si è riservato un po’ di tempo per trovare una denominazione più commercialmente accattivante per la neonata Sgr.
 
Il progetto della Sgr delle pmi , partito nel dicembre 2009, si basa su sette soci paritetici che hanno versato un capitale iniziale di 0,5 milioni di euro ciascuno: Ministero dell’Economia, Abi, Confindustria, Cdp, Mps, Intesa SanPaolo, Unicredit.

Si tratta di un fondo chiuso, ha spiegato il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, della durata massima di 15 anni, destinato a imprese che fatturano tra 10 e 100 milioni di euro.

L'obiettivo potenziale è quello di raggiungere 15mila aziende, il 70% delle quali operanti nel settore manifatturiero. Si parte con una dotazione di un miliardo di euro estendibile fino a tre miliardi, che potrebbe poi specializzarsi per comparti o aree. Le risorse potranno anche essere esterne al fondo e la Sgr potrà dialogare con le finanziarie regionali.

Per quanto concerne le caratteristiche del fondo, il rischio assumibile è tendenzialmente inferiore rispetto a quello medio degli altri fondi, come inferiore sarà il rendimento atteso.

"Non era scontato trovare un miliardo per le Pmi - ha rilevato il consigliere delegato di Intesa SanPaolo, Corrado Passera - che fornirà un aiuto alla crescita". Massimo Varazzani, amministratore delegato Cdp, ha invece sottolineato che le risorse messe a disposizione dalla Cassa arrivano "dalla gestione separata e non dalla raccolta postale".

Il fondo, che avrà sede a Milano, è guidato da un Cda composto da 11 membri, presieduto dall'economista Marco Vitale. Ne è invece amministratore delegato è Gabriele Cappellini, proveniente dal Monte Paschi di Siena.

Questi gli altri consiglieri indipendenti: Anna Gervasoni (direttore generale Aifi) e Guido Corbetta (Università Bocconi), mentre i rappresentati in Cda dei soci (che partecipano alla Sgr in misura paritaria del 14,3%) sono Andrea Montanino (ministero Economia), Giovanni Sabatini (Abi), Gianfranco Carbonato (Confindustria), Anna Molinotti (Cdp), Fabio Cané (Intesa SanPaolo), Lorenzo Gorgoni (Mps) e Cesare Buzzi Ferraris (Unicredit).

La road map del Tesoro prevede che i primi investimenti possano partire a settembre, mentre il funding esterno bisognerà attendere fino ad ottobre 2010.
(a cura di Alessandra Flora)