Bando per aiutare le PMI a partecipare agli appalti extra UE
Sostenere le PMI europee a partecipare alle gare d’appalto dei paesi extra-UE. E’ questo l'obiettivo della nuova call del programma Cosme che vuole favorire l’internazionalizzazione delle imprese europee anche in questo settore. Un mercato che, secondo gli ultimi dati del Wto, vale 1,7 trilioni di dollari all'anno. Ecco chi può partecipare al bando e come.
> Finanziamenti SIMEST: salgono i massimali in favore delle imprese che vogliono internazionalizzarsi
Nel campo dell’internazionalizzazione delle imprese, la partecipazione agli appalti pubblici indetti dai paesi terzi (extra UE) rappresenta una componente importante di crescita che però, ad oggi, non è ancora adeguatamente sfruttata dalle piccole e medie imprese.
Per questo l’UE ha lanciato un nuovo bando da 2 milioni di euro con cui soggetti come le associazioni imprenditoriali, le Camere di commercio ma anche altri enti pubblici potranno aumentare le proprie capacità/servizi su questo fronte, in modo da sostenere le PMI a partecipare alle gare.
La call prevede di finanziare cinque progetti che potranno ricevere al massimo 400 mila euro, a copertura del 75% delle spese.
> Concorrenza sleale Paesi terzi: le proposte di Bruxelles per tutelare aziende UE
L'obiettivo della call Cosme per parteciare agli appalti pubblici
Il bando mira a preparare e ad aiutare le diverse organizzazioni (pubbliche e private) che operano a sostegno delle imprese, a sviluppare conoscenze adeguate sul settore degli appalti pubblici nei paesi extra-UE.
In questo modo, tali organizzazioni saranno in grado di sostenere le PMI nelle procedure di gara al di fuori dell'UE, assistendole su tutti i fronti, come ad esempio la creazione di consorzi. Il bando, in buona sostanza, sostiene quindi i consorzi che saranno selezionati a sviluppare e ad attuare una strategia di internazionalizzazione nel mondo del public procurement verso i paesi con i quali l'UE ha un accordo di libero scambio o fa parte di un accordo multilaterale.
> Made in Italy: il Patto per l’export da 1,4 miliardi entra nel vivo
Quali progetti possono essere finanziati
Le proposte dovranno identificare con precisione le categorie di PMI che saranno oggetto dell’intervento e dimostrare come le potenziali opportunità nei paesi terzi identificati corrispondano alle capacità dei rispettivi gruppi target.
Il progetto deve riguardare almeno due paesi extra UE con i quali l'Unione europea ha firmato un accordo plurilaterale o bilaterale relativo agli appalti pubblici. Le attività dovranno essere svolte in due fasi.
La fase preparatoria
In questa fase il consorzio dovrà sviluppare la propria strategia di internazionalizzazione su questo versante, indicando la tabella di marcia per l’attuazione. In particolare durante questa fase, i consorzi approfondiranno la propria conoscenza del gruppo di imprese che è stato identificato, dei settori potenzialmente attraenti dal punto di vista degli appalti pubblici nei paesi target, delle esigenze delle imprese e delle misure necessarie per aiutarle.
La fase di attuazione
Questa seconda fase, invece, consiste nell'attuazione vera e propria della strategia prevista, sperimentando attività e individuando un percorso capace di garantire il follow-up del progetto, una volta esaurito il finanziamento europeo. Si tratta, insomma, della vera e propria fase operativa che prevede l’attuazione di servizi come:
- La formazione e la consulenza alle PMI sulle opportunità offerte dal public procurement nei paesi extra UE;
- Lo scouting di partner nei paesi UE/Cosme e nei paesi target, per sostenere la costruzione di consorzi;
- L’organizzazione di missioni e/o di B2B;
- L’assistenza per le offerte di gara da presentare.
Beneficiari e scadenze
Alla call possono partecipare consorzi composti da almeno tre soggetti giuridici, provenienti da minimo tre diversi Stati membri dell'UE o dai paesi partecipanti al programma Cosme. Tali soggetti possono essere:
- Organizzazioni di sostegno alle imprese (come le Camere di commercio, le federazioni, ecc.);
- Cluster;
- Organizzazioni senza scopo di lucro (private o pubbliche);
- Enti pubblici (nazionali, regionali, locali);
- Università e centri di ricerca.
Le domande devono essere presentate entro il 15 settembre 2020.
> UE: al via la consultazione sulla revisione della politica commerciale