UE: le politiche commerciali con i paesi in via di sviluppo
Attraverso la sua politica commerciale l'Unione europea mira a garantire che i paesi in via di sviluppo siano in grado di accedere al commercio globale, importante per la creazione di posti di lavoro e per una maggiore prosperità, anche se non costituisce una via garantita verso la crescita economica.
La progressiva apertura al commercio da parte di molti Paesi, cui si è assistito negli ultimi anni, è collegata anche al General System of Preferences dell'UE (GSP), uno strumento finalizzato a contribuire alla riduzione della povertà, alla promozione dello sviluppo sostenibile e al buon governo.
SI tratta di un accordo commerciale autonomo attraverso il quale l'UE fornisce accesso preferenziale non reciproco al mercato UE per 176 paesi e territori in via di sviluppo. Le preferenze tariffarie sul mercato UE dei paesi in via di sviluppo consentono loro di partecipare più pienamente al commercio internazionale e generano entrate utili per sostenere l'attuazione dei loro piani di sviluppo sostenibile e di riduzione della povertà.
Nel corso del convegno il Commissario De Gucht ha annunciato il lancio di una consultazione pubblica nel prossimo mese per sostenere una revisione del sistema comunitario GSP, che tenga conto di uno scenario economico mondiale già modificato dall'irruzione delle economie emergenti, ma soprattutto che valuti le diverse esigenze dei Paesi in via di sviluppo e che quindi preveda politiche adeguate alle vulnerabilità e ai punti di forza potenziali di ciascuna economia.
I risultati di questa consultazione saranno convogliati in una proposta della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio relativa all'aggiornamento del regolamento GSP. La consultazione sarà disponibile a breve sul sito web della Commissione nella sezione Commercio.
General System of Preferences