Coronavirus: streaming, Netflix e Youtube abbassano la risoluzione in UE

Coronavirus netflixLa Commissione UE chiede agli operatori dei servizi di streaming e agli utenti di passare alla definizione video standard rinunciando all'alta definizione per non sovraccaricare la rete in questo periodo di emergenza. Netflix e Youtube rispondono all'appello per evitare possibili congestioni.

Coronavirus: intelligenza artificiale, droni e big data per affrontare la pandemia

Ieri, dopo aver sentito il CEO di Netflix, Reed Hastings, il commissario europeo al mercato interno Thierry Breton, ha invitato le piattaforme di streaming, gli operatori di telecomunicazioni e gli utenti ad intervenire per garantire il regolare funzionamento di Internet durante la battaglia contro la propagazione del coronavirus.

> Decreto aprile: sara’ un Cura Italia 2 o finanziera’ la crescita?

"L'Europa e il mondo intero si trovano ad affrontare una situazione senza precedenti. I governi hanno adottato misure per ridurre le interazioni sociali per contenere la diffusione di Covid-19 e per incoraggiare il lavoro a distanza e l'istruzione online", ha ricordato il commissario, lanciando un hashtag ad hoc - #SwitchToStandard - per promuovere il passaggio dai video HD ai video standard.

L'obiettivo di questa iniziativa è evitare congestioni della rete Internet, che in questo periodo rappresenta una grande risorsa anche per lo smart working e l'e-learning

All'appello di Breton hanno subito risposto Netflix e Google.

Da un lato Netflix ha deciso di ridurre la quantità di bit di trasmissione in tutta Europa per un mese, allo scopo di alleggerire del 25% l'impatto del traffico sulle reti europee. Dall'altro Google ha annunciato che sospenderà temporaneamente l'alta definizione dello streaming su Youtube

Infine, la Commissione UE, insieme all'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC), ha istituito uno speciale meccanismo di segnalazione per monitorare la situazione del traffico Internet in ciascuno Stato membro in modo da poter rispondere ad eventuali problemi.

Coronavirus: per i prossimi interventi si punta sui fondi UE non spesi