CIS Calabria: progetti per promuovere il territorio e nuovi investimenti

CSI Calabria - photo credit: ArgyVia libera ai due contratti istituzionali di sviluppo (CIS) per promuovere il territorio e stimolare nuovi investimenti in Calabria. L'obiettivo è quello di realizzare interventi utili per i cinque capoluoghi della Regione, per poi coinvolgere tutti gli altri comuni.

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Alla presentazione dei CIS presso la prefettura di Catanzaro, oltre al ministro per il Sud Barbara Lezzi, al presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra e al Ceo di Invitalia Domenico Arcuri,  hanno partecipato il prefetto di Catanzaro Margherita Ferrandino, il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio ed i sindaci delle città e delle province interessate.

I contratti riguarderanno nello specifico:

  • il primo, le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone;
  • il secondo Vibo Valentia e Reggio Calabria.

Lo strumento del CIS presenta due vantaggi: il primo è il pregio di mettere al tavolo i rappresentanti dei territori, i quali presenteranno una lista di progetti, che saranno poi selezionati e finanziati; il secondo è quello di accelerare i passaggi per la realizzazione delle opere.

Gli elementi fondamentali relativi all’uso di questi contratti sono la capacità di agire rapidamente per raggiungere gli obiettivi preposti e la necessità di realizzare interventi mirati, che abbiano finalità chiare.

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Le risorse disponibili

Non si è parlato di quantificazione di risorse, perché il contratto istituzionale di sviluppo è un contenitore, che obbliga i contraenti ad iniziare e a finire un determinato progetto, ma resta aperto ad ogni altro investimento e progetto che ne conservi l’attualità e la strategicità.

“Si punta ad avviare un ciclo virtuoso di investimenti pubblici e privati che sono gli unici che possano dare finalmente lavoro, e lavoro di qualità”, ha affermato la Lezzi.

Il fattore maggiormente di rilievo è il tempo, infatti saranno previste sanzioni per chi non ottempererà a delle scadenze certe e precise. Inoltre, si fa un chiaro riferimento alla gestione oculata delle risorse, da spendere con competenza e pensando al bene delle comunità e non solo a quello di piccole cerchie.

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