Verso l'approvazione di una legge nazionale sul commercio equo e solidale

Fairtrade -immagine di Mevrouw van EkOccorre creare un meccanismo omogeneo, semplice ed incentivante per promuovere il Commercio Equo e Solidale in Italia, queste le parole pronunciate oggi dall'onorevole Enrico Letta nel corso della tavola rotonda "Equità e solidarietà, le chiavi dello sviluppo" presso la Camera dei Deputati. Tema centrale dell'evento la proposta di legge sulle "Disposizioni per la promozione del commercio equo e solidale", depositata al Senato nel 2007.

Tale proposta rappresenta "un passo in avanti" per "valorizzare il rapporto tra etica e sviluppo", ha affermato il Vice Ministro per lo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, affinché il commercio equo e solidale diventi il "primo anello" per uno sviluppo economico competitivo e globale.

"Il 65% degli italiani non sa cosa è il CEeS e solamente il 17% di coloro che ne sono a conoscenza acquista prodotti del CEeS", ha esordito il Direttore generale dell'Altromercato, Paolo Palomba. Nonostante questi dati, ha affermato il Presidente di Banca Etica, Fabio Salviato, 8 italiani su 10 desiderano "etica, professionalità e regole chiare", affinché si possa diffondere una politica economica trasparente.

Nella proposta di legge vengno definiti i seguenti concetti chiave.

Il commercio equo e solidale (CEeS) è un’attività di cooperazione economica e sociale, svolta con produttori di beni o di servizi di aree economicamente svantaggiate dei Paesi in via di sviluppo organizzati in forma collettiva, allo scopo di consentire, accompagnare e migliorare il loro accesso al mercato, quando l’attività sia realizzata mediante accordi di lunga durata;
 
I principali attori del CEeS sono le organizzazioni del CEeS che stipulano accordi con le le filiere integrate del CEeS, al fine di:
          • migliorare le condizioni di vita dei produttori aumentandone l’accesso al mercato; promuovere opportunità di sviluppo per produttori svantaggiati, specialmente gruppi di donne e popolazioni indigene;
          • divulgare informazioni sui meccanismi economici di sfruttamento;
          • organizzare rapporti commerciali e di lavoro senza fini di lucro e nel rispetto della dignità umana;
          • proteggere i diritti umani;
          • promuovere un uso equo e sostenibile delle risorse ambientali. 

In Italia tra i protagonisti del CEeS emergono:

  • Fairtrade Italia: un consorzio senza scopo di lucro costituito nel 1994 per diffondere nella grande distribuzione i prodotti del mercato equo;
  • AGICES (Assemblea Generale Italiana del commercio equo e solidale): l’associazione di categoria delle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane, fondata nel 1998.

Fairtrade Italia fa parte del coordinamento internazionale dei marchi di garanzia (FLO, Fair Trade Labelling Organisations), insieme ad altri 20 marchi che operano in Europa, Stati Uniti, Canada e Giappone.

L'AGICES, invece, rappresenta l'85% delle botteghe del mondo, il cui giro d'affari in Italia ammonta a 90 milioni di euro. Il CEeS, ha ricordato il Presidente dell'AGICES, Gaga Pignatelli, non riguarda solamente la commercializzazione dei prodotti; il CEeS prevede un lavoro di sensibilizzazione, conoscenza e informazione svolto, che coinvolge 30.000 soci, 5.000 volontari e 1.000 dipendenti AGICES in tutta Italia.

Tale lavoro, leggiamo nella proposta di legge, dovrà essere sostenuto dallo Stato attraverso l'erogazione di contributi alle Regioni per la realizzazione di:

  • iniziative culturali e azioni di sensibilizzazione;
  • iniziative di formazione, anche a livello scolastico;
  • iniziative nel campo della cooperazione;
  • investimenti in infrastrutture per le botteghe del CEeS;
  • iniziative di cooperazione.

E' prevista anche la costituzione di fondi di garanzia per linee di credito promosse da banche (o da soggetti autorizzati che perseguono una finanza etica o di solidarietà a favore di progetti promossi da botteghe del commercio equo e solidale) e la copertura parziale (fino al 50%) dei costi del personale, di consulenza e delle forniture per mense scolastiche e per la ristorazione collettiva pubblica.

Affinché il testo della proposta di legge rappresenti efficacemente quello per cui il CEeS lavora, ha affermato il Presidente dell'AGICES, deve essere rivolta prima di tutto ai produttori, considerando la dinamicità dei processi e dei contesti produttivi in cui tali soggetti operano.

Inoltre, per evitare che tale proposta muoia, ha concluso Enrico Letta, occorre un "lavoro concentrico" delle istituzioni e della società che favorisca lo sviluppo di un'economia civile. Tale economia, ha ricordato il Presidente di Banca Etica Fabio Salviato, è una realtà concreta come testimoniano le "buone pratiche" adottate in Italia e in tutta Europa (come la campagna "Città equosolidali").

Proposta di legge "disposizioni per la promozione del commercio equo e solidale"