Molise – approvato accordo di programma area interna Matese

Area interna Matese - Photo credit: Luca Volpi (Goldmund100) La Regione ha approvato lo Schema di Accordo di Programma Quadro denominato "Area interna Matese". A disposizione, circa 7 milioni di euro.

Aree interne: l’Italia (e l’Europa) che sta affondando

Un provvedimento molto importante che ha generato un'ampia intesa costituita da Regione Molise; l'Agenzia per la coesione territoriale; il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti; il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca; il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; il Ministero della Salute; l'Agenzia per le Politiche Attive del Lavoro; ed il comune di Spinete soggetto capofila.

Perchè una strategia per l'Area interna Matese

La Strategia approvata per l'area interna del molisano copre una vasta area tra Molise e Campania, esattamente il cosiddetto "Massiccio del Matese", e riveste grande importanza per quanto concerne l'aspetto paesaggistico, ambientale e, soprattutto, storico. Esso, testimonianza storica ed archeologica, costituisce il cuore dell'antico Sannio, dall'età sannitica a quella moderna, senza tralasciare l'età romana prima e medievale poi, fino all'età contemporanea ed alla sua marginalizzazione. Ed è questa interconnessione tra storia, paesaggio, ambiente naturale e cultura che qualifica e giustifica la Strategia pianificata per il territorio in questione.

Strategia nazionale aree interne – a che punto siamo

L'area interessata dalla Strategia coinvolge 14 Comuni: Castelpetroso, San Massimo, Santa Maria del Molise, Cantalupo, Roccamandolfi, Bojano, Colle d'Anchise, Spinete, San Polo Matese, Campochiaro, Guardiaregia, Sepino, San Giuliano del Sannio, Cercepiccola.

Questi comuni contano complessivamente una popolazione di 20.572 unità (ISTAT 2011), una densità abitativa di circa 49 abitanti per km², inferiore rispetto al valore regionale di 70 abitanti per km². Tuttavia il matesino, pur fortemente soggetto ad un progressivo spopolamento tipico delle aree montane, rileva un dato anomalo, ossia una significativa presenza di popolazione con età inferiore ai 35 anni, pari al 36,4%. É su quest' ultimo dato che poggia il modello di sviluppo proposto dalla Strategia, facendo dei giovani la risorsa per risollevare il territorio, attori del cambiamento desiderato e perseguito.

Il matesino si configura come area pilota nel campo della Strategia nazionale per le aree interne rappresentando un punto di svolta per la rivitalizzazione, nei diversi ambiti di intervento, del territorio.

Obiettivi della Strategia

Le principali criticità individuate in cui si inserisce la Strategia di area afferiscono ai servizi di cittadinanza di salute, scuola e mobilità.

Essa si centra in diversi ambiti di intervento:

  • Accessibilità e mobilità lenta: necessità di migliorare l' accessibilità e mobilità turistica da, per ed entro le aree interne;
  • Accompagnamento alla creazione d'impresa, il cui obiettivo è accompagnare alla creazione ed al consolidamento delle micro, piccole e medie imprese (incluse società cooperative, impresa dell'economia sociale);
  • Uso del patrimonio agro-forestale per il consolidamento, la modernizzazione e la diversificazione dei sistemi produttivi territoriali;
  • Gestione e fruizione del patrimonio culturale e archeologico, per migliorare le condizioni e gli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale nelle aree di attrazione;
  • Sanità di prossimità e nuove figure professionali per l'assistenza territoriale, allo scopo di aumentare il livello di assistenza di prossimità verso i cittadini residenti e diminuire il tasso di ospedalizzazione, e migliorare il livello di assistenza di emergenza/urgenza verso i cittadini residenti nell'Area e ridurre i tempi di intervento al di sotto dei 21' (obiettivo LEA);
  • Educare al territorio ed esperienze di educazione non formale, migliorando le competenze chiave degli allievi, recuperando e consolidando il rapporto popolazione/territorio finalizzato alla creazione di nuove progettualità lavorative, e migliorando la qualità dell'alimentazione in età evolutiva;
  • Gli strumenti di supporto: servizi ICT ed efficientamento energetico, includendo la digitalizzazione dei processi amministrativi e la diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili, riducendo i consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali, ed implicando l'integrazione delle fonti rinnovabili;
  • Animazione territoriale, impiegando risorse per il rafforzamento della partecipazione attiva dei cittadini allo sviluppo sociale ed economico dei territori.

Risorse

I suddetti interventi previsti dalla Strategia d'Area del Matese si avvalgono delle risorse previste dal Piano Operativo Regionale 2014-2020, approvato dalla Commissione europea il 14 luglio 2015, oltre quelle stabilite dalla Legge di Stabilità 2014, e distribuite per ambiti di intervento.

La dotazione finanziaria complessiva è pari a 6.801.766 euro: di cui 3.740.000 euro in fondi nazionali, 2.239.030 euro dal POR FESR, 507.736 euro dal POR FSE, 300mila euro dal PSR e 15mila euro dalla Fondazione Banco di Napoli.

Se il maggior impiego di risorse (32% del finanziamento complessivo) è destinato all'ambito di intervento sull'accessibilità e mobilità lenta, un minimo del 3% delle risorse è destinato all'animazione territoriale.

CIPE – finanziamenti per la Strategia aree interne

Attori coinvolti

Nel merito del processo di definizione della Strategia del Matese è stato fondamentale il coinvolgimento attivo della comunità matesina nelle sue molteplici rappresentanze. L'idea fondante è costruire una "coscienza di luogo", migliorando la percezione e la consapevolezza del territorio rurale da parte della popolazione che lo vive, valorizzando il grande patrimonio agro-silvo-pastorale che caratterizza il Matese dal punto di vista ambientale, sociale ed economico ed, allo stesso tempo, potenziando l'attrattività turistica puntando ad un modello sostenibile.

Le singole Amministrazioni titolari degli interventi sul territorio dovranno asscicurare la messa in opera di sistemi di gestione e controllo efficaci ed idonei a garantire il corretto utilizzo delle risorse finanziarie attribuite.

Photo credit: Luca Volpi (Goldmund100)