Aiuti umanitari: Ue si conferma primo donatore al mondo

Aiuti umanitariNel 2016 si svolgerà a Istanbul la prima conferenza mondiale del settore

Come ogni anno, l'Unione europea torna a celebrare i lavoratori del settore umanitario. Proprio il 19 agosto del 2003 ventidue operatori persero la vita durante il bombardamento della sede ONU di Baghdad, in Iraq.

Da allora, purtroppo, molti altri "eroi" invisibili hanno sacrificato la propria esistenza per salvare vite umane. Una ricorrenza che assume un significato più ampio, nell'anno europeo dello sviluppo. Nel 2014, ben 329 operatori sono stati colpiti da attacchi violenti e più di un terzo di loro è stato ucciso.

Più a rischio coloro che hanno prestato servizio nel loro stesso paese di origine: sempre lo scorso anno la maggior parte delle vittime di attacchi lavorava nel proprio paese.

Un pericolo confermato da Christos Stylianides, commissario per gli aiuti umanitari, di nazionalità cipriora: "Purtroppo c'è un trend allarmante che mostra una violenza crescente verso gli operatori, in violazione delle nome internazionali sancite dall'IHL".

L'International Humanitarian Law - IHL  è un corpus di norme volte a limitare gli effetti dei conflitti armati sui ciivili. Esso ì si basa sulla quarta convenzione di Gonevra del 1949 sulla protezione dei civili in tempo di guerra e sui protocolli aggiuntivi del 1977.

Nonostante tra il 2013 e il 2014 sia stata riscontrata una riduzione degli attacchi nei confronti dei lavoratori di questo settore, non si può dire che il mondo sia diventato un posto più sicuro. Il motivo della diminuzione delle vittime è legato al minor numero di operatori che, per ragioni di sicurezza, sono stati inviati nelle aree a rischio.

Attraverso l'ECHO, il dipartimento per gli aiuti umanitari e la protezione civile, nel 2014 l'Ue ha soccorso 121 milioni di vittime di disastri, sia naturali che causati dall'uomo, in più di 80 paesi. Pensiamo ai civili coinvolti nei conflitti in Siria, nella Repubblica Centrafricana, in Sud Sudan e in Ucraina. Oppure ai sopravvissuti alle calamità naturali in Asia o ai pazienti affetti da Ebola nell'epidemia, non ancora conclusa, in Africa occidentale.

Con questi numeri, l'Ue si conferma al primo posto nel mondo per l'entità di umanitari erogati. Un intervento che costa meno dell'1% del bilancio annuale dell'Ue, circa due euro per ogni cittadino del vecchio Continente.

Si tratta di aiuti dispiegati con la collaborazione di più di 200 organizzazioni umanitarie, incluse le ONG, le Nazioni Unite e la Croce Rossa. Un momento di riflessione sarà rappresentato dal primo summit europeo mondiale mai organizzato finora, che si svolgerà il 23 e il 24 maggio 2016 a Istanbul e in un cui l'Ue avrà certamente un ruolo chiave.

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The Aid Worker Security Database