Fondo Ue solidarietà: regole semplificate per accedere ai contributi
Il Coreper approva le nuove regole per rendere il fondo europeo di solidarietà più efficace e semplice da utilizzare, confermando l'accordo raggiunto fra la presidenza greca e il Parlamento europeo.
L'accordo prevede che il fondo in questione, impiegato per fornire assistenza finanziaria alle regioni colpite da disastri naturali, risponda in modo più veloce alle esigenze. Obiettivo che si intende centrare attraverso una serie di azioni.
In primo luogo, mettere a disposizione fino a 50 milioni di euro sotto forma di acconto, per far fronte alle necessità più urgenti.
L'accordo prevede anche una semplificazione della procedura. Con le nuove regole, gli stati membri hanno 12 settimane di tempo per inviare la richiesta di mobilitazione del fondo di solidarietà. La Commissione europea, a quel punto,ha 6 settimana per valutare se sussistono le condizioni per accedere ai fondi comunitari e determinare l'ammontare del contributo; quindi, Consiglio e Parlamento approvano la richiesta il prima possibile.
Semplificazione anche per i criteri di eleggibilità delle aree disastrate: quelli attuali (popolazioni colpite e ripercussioni durevoli e profonde sulle condizioni di vita) sono rimpiazzate da una soglia di danno pari all'1,5% del PIL dell'area interessata. In deroga, tale soglia per le regioni ultraperiferiche è dell'1% del PIL. Per le gravi calamità naturali, il limite rimane di 3 miliardi di euro (a prezzi 2011) e 0,6% del reddito nazionale lordo (RNL).
L'accordo rafforza inoltre il sistema degli incentivi per la prevenzione dei disastri naturali e la gestione del rischio. Se la Corte di giustizia stabilisce che lo stato membro che ha beneficiato delle risorse provenienti dal fondo di solidarietà è venuto meno agli obblighi europei in materia di prevenzione e gestione del rischio, la Commissione europea può rifiutare le successive domande presentate dal paese in questione o ridurre l'ammontare dei contributi.
L'accordo confermato dal Coreper dev'essere ora approvato dal Parlamento e dal Consiglio europeo.