Indonesia: prevista la costruzione di 12 nuovi aeroporti
All’interno delle strategia di sviluppo dell’Indonesia nei prossimi anni le infrastrutture aeroportuali continueranno a rivestire un ruolo di primaria importanza. Tra il 2020-2024 sono previsti 12 nuovi aeroporti.
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Per il governo dell’Indonesia le infrastrutture aeroportuali continuano a rappresentare una priorità. L'aumento della connettività in quello che è il più grande stato - arcipelago del mondo, composto da oltre 17 mila isole, rimane un fattore cruciale sia per il benessere della popolazione sia per la crescita economica delle zone più remote.
Ciò fa dell'Indonesia un mercato particolarmente interessante per il trasporto aereo. Secondo l’International Air Transport Association (IATA), infatti, nel prossimo decennio l’Indonesia scalerà velocemente la classifica mondiale del mercato del trasporto aereo passando dall’attuale decima posizione alla quarta.
Del resto, dopo quella cinese, l'industria indonesiana dell'aviazione è quella che cresce a ritmi più sostenuti sia in termini di ordini di velivoli che di valore commerciale del mercato.
I piani per i nuovi aeroporti
In linea con il precedente Piano RPJMN 2015-2019, che aveva previsto la costruzione di 15 nuovi aeroporti, anche nel nuovo Piano Nazionale di Sviluppo di Medio Termine 2020-2024, le infrastrutture aeroportuali continuano a rivestire un ruolo rilevante.
Nel RPJMN 2020-2024, infatti, il Ministero indonesiano dei trasporti ha pianificato la costruzione di altri 12 aeroporti sparsi in tutto il Paese, con l’intento di raggiungere tre obiettivi:
- allargare la connettività e l'accessibilità alle aree più remote e periferiche dell'Indonesia;
- promuovere la crescita economica a livello statale e regionale;
- favorire lo sviluppo del turismo verso nuove potenziali destinazioni, in particolare le cosiddette ''10 new Bali''.
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Investimenti anche per la manutenzione delle infrastrutture esistenti
L’attenzione del governo indonesiano, però, non si focalizza solo sulla costruzione di nuovi hub aeroportuali, ma anche sulla gestione di quelli già presenti sulle isole. Si tratta di diverse centinaia di aeroporti situati in ogni angolo del Paese e sui quali lo Stato realizzerà interventi di manutenzione e consolidamento, particolarmente importanti per gli aeroporti situati nelle zone di confine, in quelle più esposte ai rischi di disastri naturali e nelle regioni più isolate.
Tali interventi richiederanno ingenti investimenti che non potranno essere coperti solo con fondi pubblici. L’intervento del settore privato sarà, infatti, cruciale e per questo il Ministero dei trasporti sta cercando di coinvolgere le aziende secondo la formula della Public-Private Partnership (PPP), proponendo come schema operativo quello del Build-Operate-Transfer (BOT).
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