Il programma delle infrastrutture strategiche nella nota al Def
In allegato alla nota di aggiornamento del Def, il Documento di economia e finanza approvato venerdì dal Consiglio dei ministri, è stato presentato il nuovo Programma delle infrastrutture strategiche.
La Nota del Def, che verrà ora presentata al Parlamento, aggiorna il quadro dei conti pubblici dell'Italia, contiene una sintesi delle riforme avviate o in programma per i prossimi mesi e riporta anche le raccomandazioni del Consiglio europeo con l'indicazione dello stato di attuazione.
Quanto al Programma delle infrastrutture, l'iter prevede, dopo il passaggio in Cdm, l'esame del Parlamento, del Cipe e della Conferenza Stato Regioni, e infine la registrazione da parte della Corte dei Conti.
In attuazione di quanto previsto dal decreto-legge n. 69/2013, il cosiddetto decreto del Fare, il Programma prevede che circa due miliardi di euro siano destinati al completamento delle infrastrutture, al potenziamento dei corridoi europei e al miglioramento dei servizi ferroviari in alcune zone dell’Italia.
Le indicazioni per questi interventi sono:
- avvio immediato dei cantieri e velocizzazione dello stato di avanzamento delle opere approvate dal Cipe,
- coinvolgimento dei capitali privati,
- manutenzione del territorio e delle reti,
- riforma del trasporto pubblico locale.
Oltre alla riforma del trasporto pubblico locale, il Programma contiene le linee strategiche di una serie di altre riforme approvate dal Governo in materia di infrastrutture, e cioè:
- la riforma del Dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti,
- la riforma del Codice della Strada,
- la riforma dell'offerta portuale,
- la riforma della Legge Obiettivo,
- l'esclusione dai vincoli di Maastricht delle opere “core network”,
- la riforma del settore della nautica da diporto.
Tra le azioni previste dal programma figurano anche:
- l’accordo con l’Austria per la realizzazione del Brennero,
- il completamento delle opere in programma per l’Expo 2015,
- la definizione di un Programma delle Infrastrutture per i nodi strategici del Paese,
- la rivisitazione delle scelte strategiche nel comparto energetico,
- l'ottimizzazione dell'offerta di trasporto merci su gomma e su ferrovia.
Infine, il documento prevede l'avvio della seconda fase delle opere piccole e medie del Mezzogiorno, sfruttando la leva dei fondi regionali europei e del fondo nazionale per lo sviluppo e la coesione.
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Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza