Veneto: nuovi strumenti per promuovere l’agricoltura, i vigneti e il turismo accessibile

Valle Livenzuola - foto di Alberto ViganiInvestire sull’agricoltura e sul turismo è una priorità per la Regione. Lo testimoniano gli ultimi provvedimenti approvati dall’Agenzia per i pagamenti del Veneto (Avepa) e dalla Giunta regionale - rispettivamente, 163 milioni di euro per anticipare gli aiuti europei e 87 milioni di euro per la competitività delle imprese agricole -, ma anche la partecipazione dell'amministrazione a due eventi dedicati al turismo e al settore vitivinicolo: "Turismo Accessibile, una nuova sfida" e la riunione dell’Assemblea Regioni Europee Viticole (AREV).

Agricoltura, 87 milioni di euro per le aziende agricole

Nella seduta del 6 novembre 2012 la Giunta ha approvato la proposta di completamento del Programma di sviluppo rurale, stanziando 87 milioni di euro per accrescere la competitività delle aziende agricole venete. “L’intervento è rivolto soprattutto ai giovani che desiderano inserirsi nel settore agricolo con una propria attività, grazie ad uno stanziamento totale di 11 milioni – ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura Franco Manzato – mentre è stato previsto un piano ad hoc per la provincia di Rovigo, recentemente colpita dal sisma”.
La provincia di Rovigo, infatti, avrà a disposizione 21 milioni di euro, che saranno così ripartiti:

  • 4 milioni di euro per il Pacchetto Giovani B,
  • 4 milioni di euro per la Misura 123 - Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli,
  • 13 milioni di euro per la Misura 121 - Ammodernamento aziende agricole.

“Si tratta di dotazioni specifiche – ha spiegato Manzato – rapportate alla necessità di sostenere le imprese agricole danneggiate dagli eventi sismici del mese di maggio”.

Il provvedimento generale – prima dell’approvazione finale – dovrà essere esaminato dalla Commissione consiliare. Dopo la pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficiale potranno essere presentate le richieste di contributo per gli interventi previsti dalle misure dell’Asse 1, “Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale”, in particolare:

  • Pacchetto Giovani B (7 milioni di euro),
  • Misura 121 - Ammodernamento delle aziende agricole (40 milioni di euro),
  • Misura 123 - Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli (15 milioni di euro),

e dell’Asse 3, “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia”, in particolare: la Misura 311 - Diversificazione in attività non agricole, azioni 1 e 2 (2 milioni di euro per ciascuna azione).

Il bando generale interesserà l’intero territorio regionale ad esclusione della provincia di Rovigo, destinataria di un provvedimento ad hoc. "Con questo provvedimento – ha ricordato Manzato – viene di fatto esaurito il PSR 2007 – 2013 mettendo a bando le dotazioni ancora oggi disponibili sulle diverse misure, andando a completare il piano degli interventi e di spesa previsti".

Avepa, 163 milioni di euro per anticipare gli aiuti europei

Il 6 novembre 2012, l’Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura (Avepa) ha inoltre annunciato la conclusione delle operazioni di pagamento di 163 milioni di euro come anticipo degli aiuti europei richiesti con 86.934 domande uniche presentate per la campagna 2012.

"Abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati – ha affermato il direttore dell’Agenzia, Fabrizio Stella – avviando il 16 ottobre e concludendo in pochi giorni i pagamenti, che permettono al sistema agricolo regionale di avere a disposizione liquidità in un momento particolarmente difficile anche a causa della siccità estiva".

Come deciso dalla Commissione europea, l’anticipo è stato liquidato nella misura del 50% degli aiuti previsti dal regolamento (CE) 73/2009 in riferimento a: titoli ordinari, titoli speciali e art. 68 zucchero. Entro la fine del mese di novembre saranno gestite e pagate altre 3.600 domande circa, temporaneamente sospese a causa di anomalie riscontrate nei controlli amministrativi. Per le restanti domande (1.300 circa) – attualmente sotto esame per la verifica di ammissibilità delle superfici dichiarate ai fini dell’utilizzo dei titoli ordinari - bisognerà attendere la trasmissione degli esiti dei controlli da parte di AGEA. Rispetto al campione della campagna 2011, il campione di controllo della campagna 2012 è stato ridotto poiché, per gli anni 2010 e 2011, i Servizi della Commissione Ue hanno riscontrato un tasso di errore di esecuzione dei controlli in loco inferiore al 2%.

Turismo accessibile per tutti

Nel corso dell’evento “Turismo Accessibile, una nuova sfida/Accessibility, a new challenge for inclusive tourism” - presso l’auditorium “Sant’Artemio” della provincia di Treviso - è stato affrontato il tema del turismo accessibile per tutti, comprese le persone diversamente abili e tutti coloro che hanno problemi di tipo fisico, sensoriale, alimentare o di altro tipo. Questa fascia di persone rappresenta circa il 16% della popolazione europea tra anziani, bambini piccoli, donne incinte, persone temporaneamente o definitivamente con disabilità fisiche, ipovedenti, con difficoltà di udito, celiaci.
“La disabilità non è nelle persone, ma nei territori e nelle strutture quando non vengono rese accessibili. La risposta è prima di tutto culturale e informativa: se siamo pronti dentro di noi ad accogliere la disabilità, siamo anche in grado di eliminare gli impedimenti”, ha ricordato l’assessore al turismo, Marino Finozzi.

Il Veneto è tra le regioni europee capofila per la promozione del turismo accessibile e prima in Italia nel settore dell’ospitalità, con quasi 64 milioni di presenze delle quali il 62% straniere. L'amministrazione ha ricordato l’assessore, sta portando avanti diversi progetti per realizzare una “Regione accessibile”, come la rassegna “Gitando All”, la cui prossima edizione si svolgerà a Vicenza a fine marzo, “dove metteremo a confronto le esperienze mondiali di turismo per tutti”, mentre nel frattempo verrà realizzata una mappa dell’accessibilità del territorio Veneto”.

L’evento – promosso dal Comitato delle Regioni dell’Ue, dalla Commissione europea, dalla Regione del Veneto, dall’amministrazione provinciale trevigiana e dal Comune di Ponzano – ha visto la partecipazione di rappresentanti regionali e comunitari, tra cui: il presidente della provincia, Leonardo Muraro, il sindaco di Treviso, Gian Paolo Gobbo, Paolo Valentini Pucitelli della Commissione risorse naturali del Comitato delle Regioni, Renè Souchon, presidente del consiglio regionale d’Auvergno (Francia), Jan Frydman, direttore dell’Unità “Turismo e Strumenti culturali” della Direzione generale impresa e industria della Commissione Ue, Josè Ramon Bauza Diaz, presidente delle isole Baleari, Flavia Maria Coccia, coordinatore della struttura di Missione per il rilancio dell’Immagine dell’Italia del Ministero delle regioni e del turismo.

Vigneti, tutelare i diritti d’impianto

Oggi a Bruxelles l’assessore all’Agricoltura Franco Manzato, insieme ai rappresentanti dei 15 paesi aderenti all’Assemblea Regioni Europee Viticole (AREV) chiederà alla Commissione Ue e al Parlamento europeo di impegnarsi per mantenere un sistema controllato di realizzazione dei vigneti nel settore vitivinicolo basato sui diritti di impianto.

“Sembra che in Europa gli Stati non produttori teorizzino una liberalizzazione feroce del settore – ha affermato Manzato – nella quale tutti possano piantare tutto ovunque, indipendentemente dai veri valori di mercato dell’enologia del vecchio continente. E’ una posizione dannosa, soprattutto per le Regioni e i Paesi che nei millenni hanno creato il sistema attuale creando redditività e immagine ai prodotti europei con l’alta qualità del loro vino”.

“Una liberalizzazione assoluta – ha aggiunto Manzato – sarà foriera solo di una drastica riduzione della redditività delle nostre aziende agricole. Grazie al controllo degli impianti finalizzato al loro miglioramento, il Veneto è riuscito a strutturare un settore che è diventato altamente competitivo, stimolando scelte di equilibrio tra tipologie di prodotti e conseguente reddittività. La liberalizzazione toglierebbe di fatto gli strumenti necessari per operare in questa direzione, generando conseguenze misurabili a ritmo di riduzione di qualità e prezzi, trattando i nostri vini d’eccellenza alla stregua delle commodities. In Italia e in veneto – ha concluso Manzato – abbiamo ad esempio Valpolicella e Prosecco che, gestiti con gli strumenti attuali, hanno assicurato redditività all’intero comparto agricolo veneto e che da soli rappresentano un- terzo della nostra produzione di qualità”.