Fondi strutturali: ad ottobre centrati gli obiettivi di utilizzo
Dopo i numeri preoccupanti di un mese fa, ottobre fa registrare un'inversione di tendenza. E lo spettro di una perdita dei fondi strutturali destinati all'italia si allontana. Il Ministero per la Coesione territoriale ha fatto il punto sul livello di utilizzo dei fondi comunitari per il periodo 2007-2013. E la notizia è che i target che erano stati fissati sono stati raggiunti nella grande maggioranza dei casi, per 43 programmi su un totale di 52.
In dettaglio, in base ai dati del ministero, validati dalla Ragioneria generale dello Stato e dal dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica, aggiornati al 31 ottobre, 43 programmi operativi su 52 hanno raggiunto il target delle spese certificate. Si segnalano diversi casi molto positivi: per quanto riguarda il Mezzogiorno, si notano i risultati di Puglia (Fesr) e Campania (Fesr) e, a livello nazionale, del Programma nazionale istruzione (Fse e Fesr).
Per la Puglia, in particolare, era stato programmato un risultato del 27,3% di utilizzo, pari a 1,4 miliardi di euro. Si è arrivati, invece, al 32,5%, sfondando ampiamente quota 1,6 miliardi di euro. In Campania si puntava a una percentuale del 10,5%, si è arrivati quasi al 15%. Mentre il Programma nazionale istruzione ha superato di ben dieci punti la soglia che era stata posta come obiettivo dal Comitato quadro strategico nazionale (Qsn) lo scorso 27 febbraio.
Ma, purtroppo, c’è anche chi non ha centrato i target. Si tratta di nove casi: Calabria (Fesr), Emilia Romagna (Fesr), Molise (Fesr), Sardegna (Fesr), Sicilia (Fesr e Fse), Valle d’Aosta (Fse), il programma interregionale 'attrattori', il programma nazionale 'ricerca e competitività'. In quasi tutti i casi, però, bisogna notare che gli scarti rispetto ai paletti fissati sono piuttosto bassi.
Spiega, infatti, una nota del ministero: “Tra i nove programmi, su 52, che non hanno superato il target al 31 ottobre: due sono all’interno della soglia di tolleranza stabilita; uno ha raggiunto il target al momento di chiudere questa nota; sei presentano ritardi di diversa entità per fronteggiare i quali era già stata prevista l’adesione di ciascun programma al Piano azione e coesione”. Insomma, c’è da lavorare ma non c’è da allarmarsi.
Secondo il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, i risultati raggiunti rappresentano un “notevole balzo in avanti”. Molti programmi, infatti, “anche alcuni di grandi dimensioni del Sud, hanno realizzato, pure in condizioni difficili delle pubbliche finanze, un notevole progresso che ha consentito di raggiungere o, addirittura, di superare largamente il target di ottobre, gettando le premesse per un buon risultato di fine anno, quando, per chi non centra l’obiettivo, la sanzione è la restituzione dei fondi all’Unione Europea”.
Ma la scadenza di ottobre, pur importante come primo banco di prova, non esaurisce il compito. “Nel ringraziare le autorità politiche e amministrative responsabili – ha affermato ancora Barca – voglio essere certo che compiremo un ulteriore sforzo non solo per l’obiettivo di dicembre ma anche per completare la messa in sicurezza dei programmi per l’intero periodo. Permangono, come è evidente dai dati, significativi punti di debolezza. Li aggrediremo con ancora più decisione”.