Sisma 2016: aumentano i contributi per la ricostruzione dei centri storici
Nuovo impulso alla ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016. Grazie all’ordinanza 116-2021, infatti, aumentano i contributi pubblici per gli edifici di interesse storico, artistico e culturale, appartenenti a privati.
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La rinascita dei borghi-presepe disseminati in tutto l’appennino centrale colpito dal sisma di oltre quattro anni fa passa anche per l’ordinanza n. 116 del 6 maggio 2021 a firma del Commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini.
Sulla base, infatti, “dell’importanza paesaggistica e del carattere dell’architettura storica di cui, per la maggior parte, sono costituiti i piccoli centri dell’Appennino danneggiati dal sisma”, spiegano dall’ufficio del Commissario, l’ordinanza 116-2021 “introduce un’innovazione radicale nella determinazione dei contributi pubblici per la riparazione o la ricostruzione delle abitazioni danneggiate dal sisma”.
L’incremento dei contributi alla ricostruzione sisma nell’ordinanza 116-2021
Il provvedimento infatti aumenta, fino a raddoppiarli, i contributi dello Stato per la riparazione e la ricostruzione degli edifici di interesse storico, artistico e culturale, anche se non espressamente vincolati. Si prevede, in particolare un aumento del contributo di ricostruzione fino al:
- 100% per gli immobili dichiarati di interesse culturale,
- 70% per quelli tutelati ope legis e per quelli ricompresi nei centri e nuclei storici sottoposti a vincolo paesaggistico specifico;
- 50% per gli immobili nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, o qualificate come tali dagli strumenti urbanistici regionali o comunali, in quanto architettura storica e tradizionale.
“Viene superato in questo modo l’attuale sistema di maggiorazione del contributo, automatico e rigido, prevedendo un incremento in funzione premiale all’adozione di buone soluzioni progettuali e di idonee pratiche realizzative, per favorire soluzioni conservative di restauro e scoraggiare il ricorso semplicistico alla demolizione e ricostruzione”, si legge nel comunicato che accompagna il nuovo provvedimento.
Quali immobili sono coperti dall’ordinanza 116-2021?
Entrando nel merito del provvedimento, l’ordinanza interessa gli immobili di interesse culturale appartenenti a soggetti privati:
- Sottoposti a regime di tutela (ai sensi della parte II del “codice”), a tutela paesaggistica (ai sensi della Parte terza del “codice”), la cui costruzione sia stata conclusa in data anteriore al 1945,
- Qualificati di interesse culturale dagli strumenti di pianificazione urbanistica o da altri atti generali regionali, provinciali o comunali e la cui costruzione sia stata conclusa in data anteriore al 1945.
A questi si aggiungono anche:
- Gli interventi su tipologie particolari di immobili di interesse culturale, di proprietà privata, non qualificabili come abitazioni di carattere ordinario, come: complessi monastici e abbaziali, le chiese, i castelli, le fortificazioni e altri manufatti architettonici che, in relazione alle peculiari tipologie edilizie e costruttive, richiedano una specifica valutazione del connesso costo economico;
- Gli interventi di riparazione e consolidamento di tutti gli elementi architettonici anche complementari come: fontane, recinzioni, scaloni, chiostre, giardini (che concorrono a determinare il carattere di pregio dell’immobile), nonché il restauro pittorico e degli apparati decorativi fissi che facciano parte integrante della struttura e limitatamente alle parti danneggiate dal sisma e/o interessate dagli interventi.
L’ordinanza 116-2021 si applica indistintamente sia agli immobili con destinazione residenziale, sia a quelli con destinazione produttiva o mista.
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Le altre ordinanze speciali sul sisma 2016
Assieme alla 116-2021, il 6 maggio Legnini ha firmato anche sette ordinanze speciali in deroga che riguardano numerosi interventi specifici. Si tratta di provvedimenti che danno concreta attuazione ai poteri speciali concessi al Commissario che, infatti, può disporre ordinanze in deroga alla normativa vigente per la ricostruzione di opere pubbliche urgenti o caratterizzate da criticità e per la ricostruzione unitaria dei centri storici dei comuni maggiormente colpiti.
Più nello specifico, le ordinanze pubblicate il 6 maggio 2021 interessano la ricostruzione di:
- Il centro storico di Amatrice
- Il centro storico Camerino
- Il ripristino del comune e delocalizzazione edilizia residenziale pubblica a Valfornace (Mc)
- Le scuole di Ascoli Piceno
- Le scuole e del Municipio di Teramo
- Gli edifici residenziali pubblici di Teramo e di altri comuni della Provincia
- La Basilica di San Benedetto a Norcia
Un’altra ordinanza speciale per le scuole di San Ginesio (Mc) sarà firmata nei prossimi giorni, non appena ricevuto il parere dell’Anac.
Al momento sono in fase di predisposizione una ventina di altre ordinanze speciali in deroga, tra le quali quelle per Accumoli, Arquata del Tronto, Campotosto, Norcia, Pieve Torina e molti altri Comuni tra quelli maggiormente colpiti.
Compresa quella per l’Università di Camerino dello scorso 9 aprile, le ordinanze speciali prevedono interventi pubblici per oltre 276 milioni di euro di cui 172 milioni già stanziati con le vecchie ordinanze e ulteriori 104 milioni di euro a valere sulla contabilità speciale del Commissario Straordinario, da realizzarsi in tempi che variano da 6 mesi a un massimo di 36 mesi.
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