Accordo Partenariato: Delrio, priorita' a imprese e capitale umano

Montecitorio - foto di Manfred HeydeSostegno al sistema produttivo e sviluppo del capitale umano sono le due leve individuate nella bozza dell'Accordo di partenariato dell'Italia per l'utilizzo dei fondi strutturali europei. Lo ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Delrio, durante un'audizione alla Camera.

Le risorse a disposizione dell'Italia per il settennato 2014-2020 comprendono:

  • oltre 31 miliardi di euro di fondi europei, cui si aggiungono 24 miliardi di euro di cofinanziamento nazionale,
  • 1,1 miliardi di euro per la cooperazione,
  • 670 milioni di euro del Fondo per gli indigenti,
  • 570 milioni di euro dell'Iniziativa occupazione giovanile.

Tre le categorie di Regioni destinatarie dei fondi:

  • Regioni più sviluppate, cioè Val d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Lazio;
  • Regioni in transizione, quindi Abruzzo, Basilicata, Molise e Sardegna;
  • Regioni meno sviluppate, che sono Calabria, Campania, Sicilia e Puglia.

La bozza dell'Accordo di partenariato presentata a Bruxelles, ha spiegato Delrio, conferma l'impianto complessivo delineato dall'ex ministro della Coesione territoriale Carlo Trigilia. Questo impianto prevede l'utilizzo dei fondi nazionali prevalentemente per gli investimenti infrastrutturali e ambientali e delle risorse europee per le due leve dello sviluppo del capitale umano e del rafforzamento del sistema produttivo, con strategie per la riorganizzazione e l'innovazione nel Centro-Nord e per la crescita delle nuove imprese nel Sud.

Gli obiettivi tematici individuati nell'Accordo sono:

  1. Ricerca e innovazione, alla luce strategie di specializzazione intelligente,
  2. Promozione dell'accesso alle tecnologie ICT, in particolare con riferimento alle smart cities and communities e alle infrastrutture per la connettività,
  3. Competitività dei sistemi produttivi,
  4. Promozione di un'economia a basse emissioni di carbonio,
  5. Adattamento ai cambiamenti climatici e gestione dei rischi,
  6. Tutela e valorizzazione degli asset naturali e culturali,
  7. Sviluppo delle infrastrutture di trasporto sostenibile nelle regioni meno sviluppate e rafforzamento di alcune direttrici ferroviarie,
  8. Promozione di occupazione di qualità, soprattutto per i giovani,
  9. Inclusione sociale e contrasto alle discriminazioni,
  10. Investimenti nell’istruzione e nell'edilizia scolastica,
  11. Rafforzamento della capacità di governance dei soggetti istituzionali.

Osservazioni della Commissione europea

Rispetto alla prima bozza presentata dal Governo italiano, la Commissione europea ha fatto alcune osservazioni.

La prima, ha spiegato Delrio, riguarda la necessità di riconoscere maggiore importanza alla questione ambientale e dell'adattamento al cambiamento climatico, dell'utilizzo delle risorse naturali, della gestione delle risorse idriche e dei rifiuti.

Inoltre, ha proseguito il sottosegretario, Bruxelles ha invitato l'Italia a non confondere le politiche di contrasto alla povertà, che in ogni Paese devono essere strutturali, con gli interventi che si possono realizzare a valere sui fondi europei.

Sul fronte dei provvedimenti anticongiunturali, la Commissione ha sottolineato che gli interventi per le imprese devono essere circoscritti, delimitati nel tempo e concentrarsi sul consolidamento del sistema produttivo.

Infine, due osservazioni sul metodo: da una parte, secondo l'Esecutivo Ue occorre rafforzare gli strumenti di partenariato con le forze sociali e i corpi intermedi, dall'altra, bisogna definire chiaramente gli strumenti diretti a migliorare la capacità amministrativa e istuzionale come condizione per un buon utilizzo dei fondi europei.

Alla luce di queste osservazioni, il Governo ha avviato una serie di consultazioni, in cui rientra anche l'audizione in Parlamento, con l'obiettivo di completare l'aggiornamento dell'Accordo di partenariato in tempo per il 22 aprile, quando la versione definitiva del documento sarà inviata a Bruxelles.