Emergenza abitativa, una legge per trovare nuovi fondi e incentivi

Foto di David McBee da PexelsC'è un'emergenza che è trasversale e comune nella maggior parte delle città italiane: quella abitativa. Fasce marginalizzate di popolazione che non riescono più ad accedere al libero mercato residenziale, espulse dalle città, dove però ruota la loro vita lavorativa e relazionale. Due disegni di legge, accorpati, fanno il punto e trovano delle soluzioni auspicando anche un sistema incentivante per il privato che decida di investire nell'edilizia agevolata e per i lavori di ristrutturazione di questo patrimonio abitativo spesso fatiscente.

In arrivo la piattaforma di investimento paneuropea per gli alloggi accessibili

Iniziamo con dei numeri: l'Ance, l'associazione nazionale costruttori edili, ha appena aggiornato quelli relativi all'emergenza abitativa. In Italia circa un milione e mezzo di famiglie vive in condizione di disagio abitativo, per 10 milioni di nuclei familiari con reddito inferiore a 24mila euro acquistare o affittare casa è insostenibile nelle grandi città. Solo il 3,8% delle famiglie vive in abitazioni di edilizia sociale pubblica, mentre in Austria è il 24%, in Francia il 16%, in Olanda il 29%. Ci sono più di 650.000 le famiglie in graduatoria per un alloggio pubblico in Italia, 60 mila gli sfratti eseguiti ogni anno, l'80% dei quali per morosità. I prezzi delle case nell'Ue sono aumentati del 48% negli ultimi 8 anni.

I primi a essere in difficoltà sono i giovani under 35 che non riescono ad abbandonare il tetto dei genitori, seguiti poi da famiglie con reddito basso, da anziani con la pensione minima, immigrati, mamme sole. Questo è il quadro generale con una situazione che varia molto a seconda delle città. Così anche la percentuale di edilizia agevolata si estende a macchia di leopardo, ma possiamo conoscerla solo con database poco aggiornati e disgregati. Per questo, entrambi i testi legislativi partono dalla necessità di un monitoraggio del patrimonio esistente. 

Cosa prevede il ddl Furfaro n.1169 sull'emergenza abitativa

Il disegno di legge 1169 è stato presentato dall'onorevole Marco Furfaro (Pd) e ha al centro l'incremento del numero di alloggi attraverso interventi di recupero del patrimonio esistente, migliorandone l'efficienza energetica e le performance ecologiche. Vuole incrementare l'edilizia residenziale pubblica (ERP) con consistenti investimenti pubblici e l'Istituzione di un Fondo nazionale per l'accesso all'abitazione, destinato a sostenere economicamente le famiglie in difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione o delle rate del mutuo, prevenendo situazioni di morosità e sfratto. Incentivi fiscali saranno poi diretti ai proprietari privati che affittano a canoni concordati, per aumentare l'offerta di abitazioni a prezzi accessibili. Misure specifiche dovranno essere introdotte per facilitare l'accesso alla casa per le giovani coppie e i genitori single. 

Il ddl 1169 affronta anche il ruolo dei fondi immobiliari, proponendo di limitarne l’intervento nel settore dell’edilizia residenziale pubblica e sociale. L’intento è quello di contrastare la tendenza alla privatizzazione del patrimonio abitativo pubblico e di riportare la gestione delle politiche abitative sotto il controllo diretto delle amministrazioni pubbliche, privilegiando la finalità sociale rispetto a quella speculativa. Una legge che da qui al 2031 costerebbe circa 15 miliardi di euro.

Diritto alla casa: il ddl Santillo n.1562

È targata Movimento 5 Stelle l'altra proposta che vuole affrontare la carenza di edilizia agevolata in Italia e porta la firma di Agostino Santillo. Molti i punti di contatto, iniziando dalla premessa e dall'esigenza di arrivare a un monitoraggio completo ed esaustivo della situazione attuale. Anche nel ddl 1562 si ipotizzano incentivi per poter adeguare il patrimonio edilizio esistente, incluso l'efficientamento energetico, e si immagina la possibilità di estendere detrazioni fiscali anche a soggetti pubblici e non-profit. Anche qui sono previsti incentivi fiscali ai proprietari che affittino con canone concordato e un fondo per il sostegno degli affitti per i genitori single e per le fasce povere. Fondo che dovrà servire anche per aiutare chi si trova in una situazione di morosità incolpevole. Si pone particolare attenzione a iniziative come il social housing, gli affitti a prezzi calmierati. 

Casa, un PNRR per aiutare le fasce disagiate

Le prime audizioni - Ance, Istituto nazionale di urbanistica e Confabitare - hanno apprezzato i ddl sottolineando alcune priorità. Fondamentale, secondo i primi stakeholders ascoltati, semplificare le procedure per la riconversione di edifici dismessi e consentire interventi di recupero e riqualificazione con norme più snelle.

Condivisibili le misure fiscali previste: nel ddl 1169/C, gli incentivi fiscali sono diretti ai locatari di alloggi sociali (come definiti dal DM 22 aprile 2008) con reddito sino a 30.987,41 euro, mentre nel Ddl 1562/C le agevolazioni vengono riconosciute agli ex IACP (comunque denominati e agli Enti ad essi assimilati), in qualità di soggetti attuatori di programmi di edilizia residenziale pubblica, nonché agli operatori pubblici o privati, che assumeranno un ruolo attivo nell’implementazione di un programma pluriennale straordinario di edilizia residenziale sociale, cd. “programma Abita”, da definire con apposito Decreto attuativo. «Quest’ultima misura è particolarmente interessante - ha spiegato il vicepresidente dell’Ance Stefano Betti - in quanto può costituire un importante veicolo di coinvolgimento degli operatori economici privati nell’implementazione di una politica di contrasto al disagio abitativo, in sinergia con gli Enti pubblici territoriali».

Una proposta che viene proprio da Ance è di «abbattere l’incidenza della variabile fiscale sull’intero ciclo di attuazione dei programmi di housing: dall’acquisto degli immobili da riqualificare, alla fase di locazione vera e propria da parte degli operatori economici privati, che oggi sconta una tassazione talmente elevata da fungere da deterrente per qualsiasi forma di investimento in quest’ambito. In particolare, sarebbe opportuno prevedere un regime fiscale ridotto (imposta di registro e ipo-catastali in misura fissa, pari a 200 euro ciascuna) per l’acquisto degli immobili funzionali alla realizzazione dei programmi di housing e la qualificazione come beni strumentali degli alloggi concessi in locazione dagli operatori economici privati, che assumono un ruolo attivo dell’implementazione dei piani medesimi».

Casa, il ritorno del credito di imposta per i lavori

Ritorna nelle proposte il credito di imposta, questa volta per una finalità sociale, ma sempre diretto alla riqualificazione edile: «Condivisibile - dice Ance -  la possibilità di un utilizzo alternativo degli incentivi, attraverso il meccanismo della cessione del credito di imposta. In alternativa, si potrebbe valutare anche la possibilità di sostituire questo meccanismo con un contributo finanziario erogato direttamente all’impresa che esegue i lavori di riqualificazione energetica o antisismica, a parziale copertura del corrispettivo degli stessi, sempre come forma alternativa alla fruizione degli incentivi sotto forma di detrazione diretta. In questo modo, si avrebbe la garanzia dell’effettiva destinazione dei fondi erariali alla parziale copertura dei costi degli interventi di riqualificazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica o sociale».

Il tema alloggi protagonista alla conferenza internazionale di ottobre

Dal 7 al 9 ottobre a Roma si svolgerà la prima Conferenza internazionale "Città nel futuro 2030-2050", promossa da Ance, con la direzione di Francesco Rutelli. Grande attenzione anche sull'adattamento climatico: in Italia il 94% dei comuni è a rischio frane, alluvioni, erosione costiera, circa 30 mila chilometri di vie d'acqua sono state 'tombate' e sono la causa di molti disastri. E sui cambiamenti demografici: nel 2040 la popolazione crescerà al Nord e nelle grandi città, mentre continuerà a spopolarsi il Mezzogiorno, con 417 mila residenti in meno. È come se due città delle dimensioni di Catania e Siracusa sparissero. 

Tra i protagonisti e partner dell'iniziativa: Erasmo D'Angelis, presidente Fondazione Earth water agenda, Natalia Bagnato, head of ESG Ontier, Giulio Boccaletti, direttore scientifico Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici, Ledo Prato, segretario generale Mecenate 90 e Ricky Burdett, direttore London school of economics and political science cities. 

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