Incentivi rinnovabili, sicurezza energetica, idrogeno ed economia circolare: le priorità 2025 del MASE

Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay Dalle misure PNRR, come gli aiuti alle comunità energetiche e il rafforzamento delle smart grid, agli incentivi per le rinnovabili, passando per lo sviluppo di infrastrutture per le fonti rinnovabili come l’idrogeno verde, nonché il finanziamento alla ricerca sul nucleare, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica traccia le priorità per il 2025. 

Incentivi alle rinnovabili e CER: come le energie pulite possono decarbonizzare l'agricoltura

Nell’atto di indirizzo sulle priorità politiche per l’anno 2025 e per il triennio 2025-2027 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) indica una serie di azioni che saranno messe in atto nel corso dell’anno su diversi temi: dalla sicurezza energetica alla decarbonizzazione, dalla tutela della biodiversità e degli ecosistemi terrestri alla transizione energetica.

“Nel corso del 2025”, si legge nell'atto di indirizzo 2025 del MASE, “proseguirà l’azione per sostenere ed accelerare il processo di decarbonizzazione dell’economia attraverso l’attuazione di quattro linee strategiche (Efficienza, Rinnovabili, Riduzione Emissioni e Ricerca ed Innovazione)”. Ecco dunque quali sono le strategie prioritarie del MASE nel 2025.

PNRR: rafforzamento infrastrutture energetiche e incentivi alle rinnovabili

L’implementazione delle riforme e degli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e in particolare dal REPowerEU, nonché l’attuazione delle strategie indicate nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), è la prima priorità politica menzionata nell’atto di indirizzo del Ministero dell'ambiente per il 2025

Il Ministero, infatti, gestisce una parte significativa delle risorse del PNRR, ovvero oltre 33 miliardi di euro. Tali risorse di competenza del MASE sono distribuite tra la Missione 2, dedicata alla rivoluzione verde, la Missione 3, incentrata sulle infrastrutture per la mobilità sostenibile, e il nuovo capitolo REPowerEU, introdotto per affrontare le sfide energetiche europee in seguito alla crisi geopolitica scaturita dal conflitto russo-ucraino. 

Le risorse PNRR gestite dal MASE sono dedicate in particolare a due obiettivi principali: il rafforzamento delle infrastrutture energetiche e la promozione delle energie rinnovabili

Sul fronte incentivi alle rinnovabili, il dicastero intende attuare la semplificazione e l’accelerazione delle procedure autorizzative per gli impianti di produzione da fonti rinnovabili. Tra gli obiettivi del Ministero anche l’introduzione di meccanismi di garanzia di mercato, come i Power Purchase Agreement (PPA, ovvero contratti a lungo termine per l'acquisto di energia elettrica stipulati tra un produttore di energia e un consumatore) volti a stabilizzare il settore e rendere più vantaggiosi gli investimenti nelle rinnovabili. 

Tuttavia, uno degli obiettivi più ambiziosi previsti dal capitolo REPowerEU è la definizione di un quadro normativo chiaro per l’individuazione delle “zone di accelerazione” per le rinnovabili, un concetto introdotto dalla direttiva europea RED III. In Italia, questo processo è regolato dal Testo Unico Rinnovabili adottato a fine novembre 2024 e che diventa quindi operativo dal 2025. Obiettivo del Testo è di disciplinare (semplificandoli) i regimi amministrativi per le energie rinnovabili. 

Per quanto concerne il rafforzamento delle infrastrutture, il MASE proseguirà destinando le risorse PNRR alla realizzazione di infrastrutture per la mobilità elettrica, con l’installazione di stazioni di ricarica lungo superstrade e in ambito urbano. Un altro traguardo importante nel capitolo infrastrutture che deve essere raggiunto entro il 31 dicembre 2025 è il completamento della prima fase della misura dedicata alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che prevede la concessione di contributi in conto capitale, nonché il completamento dell’individuazione degli interventi relativi all’investimento Ecobonus

Per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi contenuti nel PNIEC aggiornato al 2024, nel 2025 il MASE si impegna a proseguire lo sviluppo delle misure descritte nel Piano in termini programmatici, declinandole in strumenti operativi che migliorino insieme sicurezza energetica, tutela dell’ambiente e accessibilità dei costi dell’energia, contribuendo agli obiettivi europei in materia di energia e ambiente. In tale contesto, un’attenzione particolare sarà riservata allo sviluppo di misure per la riduzione dei consumi e delle emissioni nei settori legati agli impegni dell’Effort Sharing Regulation, cioè in settori quali trasporti, civile, agricoltura, rifiuti e piccola-media industria. 

Tensioni geopolitiche e sicurezza energetica

Il perdurare delle tensioni geopolitiche impone la necessità di mantenere, anche per il 2025, gli obiettivi prefissati negli scorsi anni sulla diversificazione delle fonti energetiche e dei metodi di approvvigionamento. Di conseguenza, il MASE continuerà a focalizzarsi su una strategia di diversificazione degli approvvigionamenti di gas naturale (quello che il Ministero definisce il “combustibile fossile più pulito”), sfruttando al meglio anche la produzione nazionale. 

Al centro della strategia di diversificazione del Ministero anche il potenziamento delle infrastrutture di trasporto e di stoccaggio e lo sviluppo dell’idrogeno rinnovabile. Ne è un esempio il SouthH2 Corridor, progetto strettamente connesso anche all’attuazione del Piano Mattei. Per quanto riguarda la diversificazione nella provenienza del gas naturale importato, l’Italia ha siglato diversi accordi con Paesi come l’Algeria, al fine di sostituire i circa 25 miliardi di metri cubi di gas russo solitamente importati prima della crisi. Il potenziamento delle infrastrutture, insieme alla diversificazione delle importazioni, contribuiranno a rendere l’Italia un hub europeo energetico, con importanti vantaggi per i consumatori finali e per la competitività dell’industria del Paese. 

Nel 2025, il MASE perseguirà anche gli interventi volti a garantire l’incremento della produzione nazionale di gas, sia migliorando le performance degli impianti esistenti sia costruendone di nuovi, e si concentrerà anche sul potenziamento delle infrastrutture elettriche interne, nonchè quelle che collegano l’Italia al Nord Africa e ai Balcani. 

Gli obiettivi per il net-zero del MASE

Per raggiungere gli obiettivi europei di transizione energetica, in linea con il regolamento europeo Net Zero Industry Act, il MASE punterà anche sull’incremento della diffusione dei sistemi di accumulo (elettrochimico e idroelettrico a pompaggi) che renderanno possibile un più ampio e flessibile sfruttamento dell’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici, eolici on-shore e off-shore e dalle altre fonti rinnovabili. 

Tra le strategie rilevanti del Ministero anche il rafforzamento delle reti di distribuzione con i progetti smart grid, la riconversione delle raffinerie in bioraffinerie (il MASE ha recentemente approvato le regole operative degli incentivi alla riconversione parziale o totale), la cattura e lo stoccaggio della CO2 (CCS, il primo impianto in Italia è entrato in esercizio ad agosto 2024 nei pressi di Ravenna). 

Altre priorità del dicastero in questo contesto riguardano il tema dell’efficienza energetica, che verrà affrontata dal MASE nell’ambito della riforma delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del settore residenziale, promossa dal MASE con l’obiettivo di semplificare il meccanismo di incentivazione. In ottica di semplificazione dell’accesso agli incentivi anche la revisione del meccanismo dei Certificati Bianchi, con l’aggiornamento delle regole di funzionamento per garantire un equilibrio tra domanda e offerta. Altre due misure chiave legate all’efficienza energetica sono la revisione del Conto Termico, che prevede l’ampliamento della platea dei beneficiari (includendo le CER) e la riforma del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica.

Una seconda linea di intervento connessa al Net Zero Industry Act su cui è impegnato il MASE è l’adozione di nuovi meccanismi di supporto alle fonti rinnovabili meno mature o con costi operativi elevati, attraverso il decreto FER2, che stabilisce per il periodo 2024-2028 l’assegnazione (tramite gara) di 4,59 GW di capacità a impianti innovativi (come eolico offshore o geotermico con emissioni nulle). Per garantire la continuità del sostegno alle rinnovabili più mature (come l’eolico e il solare), invece, il Ministero ha previsto il meccanismo FER X. In tale contesto, rientra anche l’assegnazione di incentivi per lo sviluppo di impianti agrivoltaici.

Infine, tra gli altri interventi prioritari afferenti alla seconda priorità politica del MASE, anche il finanziamento del settore della ricerca e sviluppo in ambito energetico, con particolare attenzione alla ricerca sui reattori nucleari di nuova generazione (inclusi di Small Modular Reactors - SMR). Sul nucleare, il Ministero ha inviato il mese scorso a Palazzo Chigi il disegno di legge delega, al fine di reintegrare progressivamente l’energia nucleare in Italia, obiettivo che continuerà a perseguire nel corso dell’anno.

La Strategia nazionale per l’economia circolare

Nell’ambito della Strategia nazionale per l’economia circolare, assume una particolare rilevanza il tema delle Materie Prime Critiche, al centro dell’Investimento 8 di REPowerEU (M7|8) del MASE, che ha l’obiettivo di ridurre la dipendenza dall’estero e di individuare catene di approvvigionamento alternative a livello nazionale. 

Altra questione rilevante per lo sviluppo di un modello produttivo nazionale basato sull’economia circolare è il proseguimento dell’attuazione del Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti (PNGR), con particolare attenzione al monitoraggio dei piani regionali per la gestione dei rifiuti e al supporto finanziario ai Comuni per migliorare i processi di raccolta differenziata. 

Tra gli interventi più importanti sviluppati nell’ambito della Strategia nazionale per l’economia circolare anche lo sviluppo (ancora in corso) di una Strategia nazionale per la plastica, con l’obiettivo prioritario di sostenere la filiera delle bioplastiche. 

Tutela della biodiversità: la Strategia Nazionale per la Biodiversità e Rete Natura 2000

Nell’ambito della priorità politica legata alla tutela della biodiversità e degli ecosistemi terrestri, costieri e marini, il MASE prevede di attuare la Strategia Nazionale per la Biodiversità (allineata alla Strategia Europea per la Biodiversità al 2030), di proseguire nella gestione della “Rete Natura 2000” e di innovare la governance degli Enti parco nazionale e delle Aree Marine protette (su cui il MASE intende intervenire con una revisione della legge n. 394/1991, la legge quadro sulle aree protette). In questo contesto, particolarmente significativo è l’intervento previsto dal PNRR M2C4 3.1 “Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano”, finalizzato alla forestazione urbana e periurbana nelle aree vaste delle 14 Città metropolitane.

Mitigazione del dissesto idrogeologico, tutela del suolo e gestione della risorsa idrica

Nell’ambito del dissesto idrogeologico, al centro della strategia del MASE è l’obiettivo PNRR M2C4 Investimento 1.1, che prevede la realizzazione di un sistema di monitoraggio integrato avanzato del territorio che consentirà di rafforzare la capacità di previsione dei fenomeni di dissesto idrogeologico. Parallelamente, il Ministero punta a gestire il rischio idrogeologico adottando una strategia integrata che comprenda anche la rinaturalizzazione dei suoli urbani e periurbani, sostenuta dal “Fondo per il contrasto del consumo di suolo”. In questo contesto, sarà cruciale il recepimento della direttiva europea sul monitoraggio del suolo, previsto per il 2025, così come l’approvazione di una legge nazionale che promuova il riuso e la rigenerazione urbana.

Per quanto concerne la gestione delle risorse idriche, come riferito nell’atto di indirizzo, il PNRR ha già destinato 4,38 miliardi di euro (non tutti a titolarità MASE) con investimenti mirati all’efficientamento del sistema e al riutilizzo delle acque depurate e il ministero intende ora stanziare altri fondi (in aggiunta a quelli PNRR) per agire sull’efficientamento del sistema delle acque e per semplificare la normativa al fine di garantire l’effettivo riuso delle acque depurate.

Efficienza amministrativa, transizione burocratica ed educazione ambientale

La sfida amministrativa cui il MASE dovrà continuare a far fronte è l’implementazione di strumenti idonei a garantire l’attuazione del PNRR. Pertanto, oltre a rafforzare la struttura burocratica, il dicastero guidato da Pichetto Fratin dovrà accelerare il processo di digitalizzazione dei procedimenti amministrativi, mirando a un sistema integrato di sicurezza informatica. 

Il Ministero, inoltre, lavorerà per semplificare le procedure amministrative (tra cui la semplificazione delle procedure VIA, Valutazione di Impatto Ambientale, e AIA, Autorizzazione Integrata Ambientale), riducendo gli oneri burocratici e rendendo più trasparenti i processi. Infine, tra le azioni previste dal MASE per il 2025, anche il rafforzamento della collaborazione con enti come ISPRA ed ENEA e la promozione dell’educazione ambientale

Consulta il documento completo dell’atto di indirizzo sulle priorità politiche per l’anno 2025 e per il triennio 2025-2027

Accedi

Accedi con ...

   

...o con il tuo account Warrant Hub