Fondi Ue - in Italia frodi e irregolarita' in calo nel 2014

Frodi

I casi riguardano fondi strutturali, Politica agricola comune e risorse Ue per la pesca

Italia in controtendenza rispetto all'aumento dei casi di irregolarità e frodi ai danni del bilancio Ue registrato in Europa nel 2014: lo scorso anno le segnalazioni nel nostro Paese sono diminuite del 5%, mentre gli importi indebitamente erogati sono scesi del 13% rispetto al 2013.

A fare il punto sui casi registrati nel 2014 è l'ultima relazione del Comitato nazionale per la repressione delle frodi nei confronti dell'Unione europea. Nella classifica stilata dal COLAF, l'Italia è settima per entità degli importi coinvolti in condotte fraudolente, con circa 98 milioni di euro, dopo Spagna, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania e Grecia.

Rispetto al 2013, il rapporto registra per l'Italia una riduzione del 13% del valore di frodi e irregolarità, mentre le segnalazioni di condotte sospette sono passate da 805 a 763. Un dato positivo soprattutto se si considera che in Italia i casi di sospetta frode vengono segnalati al momento della richiesta di rinvio a giudizio del PM, spiega il sottosegretario alle Politiche europee Sandro Gozi, mentre in altri Paesi Ue la comunicazione alla Commissione arriva dopo la sentenza definitiva oppure dopo quella di primo grado.

In linea generale, invece, nel 2014 peggiora la performance europea, che vede le segnalazioni salire da 8.235 a 9.920 e gli importi aumentare da circa 1,6 a oltre 2,1 miliardi di euro.

Emergenza fondi strutturali e PAC

Frodi e irregolarità riguardano tanto i fondi della Politica di coesione, quindi le risorse dei fondi strutturali FESR e FSE, che la Politica agricola comune e il Fondo europeo per la pesca.

Preoccupano i dati sui fondi strutturali, nonostante il miglioramento registrato con il passaggio dai 383 casi del 2013, per un importo di oltre 62 milioni, ai 280 casi, per un valore di 58,8 milioni, del 2014.

In aumento i casi riferiti ai fondi della PAC - passati, tra il 2013 e il 2014, da 376 a 478 - anche se diminuiscono gli importi coinvolti: dai 44,09 milioni del 2013 ai 38,88 del 2014.

Più modeste le cifre nel settore della pesca, con 5 casi e 0,39 milioni di euro nel 2014, contro i 21 casi e 7,43 milioni del 2013.

In totale nel 2014 si arriva a 98,07 milioni di euro, di cui il 13% dovuto a vere e proprie frodi e l'87% a irregolarità.

Gozi, servono nuovi strumenti antifrode

A fronte della rilevanza dei casi di frode connessi ai fondi strutturali è paradossale, sottolinea Gozi commentando il rapporto, che non vi siano ancora “strumenti di mutua assistenza amministrativa tra Stati Membri”.

Nell'ambito del semestre di presidenza del Gruppo Anti-Frode (GAF) del Consiglio Ue, l'Italia aveva provato a rilanciare il dialogo tra Consiglio e Commissione per l’adozione di un regolamento sulla mutua assistenza amministrativa per i fondi strutturali, come già previsto nei settori della Politica agricola comune e delle Entrate e la Commissione europea si era detta interessata alla tematica, ma finora non ha dato seguito alla proposta italiana.

Parallelamente, attraverso il COLAF, nel 2014 l'Italia ha portato avanti l'attività di chiusura dei casi di irregolarità/frode più datati.

Nello specifico:

  • 81 procedimenti, per un importo di 9,8 milioni, sono stati chiusi con riferimento al Fondo sociale europeo (FSE),
  • 30 casi, per un valore di 3,3 milioni, sono stati risolti relativamente al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR),
  • 14 casi, per un importo di 12 milioni di euro, sono stati chiusi per il Fondo europeo di orientamento e garanzia agricola (FEOGA), Sezione Orientamento.

Secondo Diana Agosti, Capo Dipartimento per le Politiche europee, i progressi dell'ultimo anno dimostrano che “i modelli di prevenzione e il perfezionamento del flusso di comunicazioni promosso a livello centrale e locale dal Comitato” stanno funzionando.

L'obiettivo per la programmazione dei fondi Ue 2014-2020 è raccogliere l'invito della Commissione a introdurre strumenti informatici (IT-Tools) per la lotta antifrode, a cominciare dalla combinazione tra il sistema informativo S.I.A.F, sviluppato dalla Guardia di finanza per effettuare l’analisi del rischio, e il progetto di un database nazionale comune a tutte le Amministrazioni competenti nella gestione dei fondi Ue, cofinanziato dal programma Hercule II.

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Relazione COLAF 2014

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