Fondi Ue - solo il 41% degli italiani è soddisfatto dei progetti

Fondi Ue

Il giudizio sui progetti Ue è positivo per meno della metà degli italiani

Se in generale i cittadini europei promuovono la politica regionale dell’Ue, gli italiani appaiono più cauti nel loro giudizio sul modo in cui viene impiegato il bilancio comunitario.

Secondo un’indagine dell’Eurobarometro, realizzata a luglio e resa nota a settembre di quest’anno, oltre il 75% dei cittadini europei in media ha espresso un giudizio positivo sui progetti finanziati dall’Unione, percentuale che scende al 41% nel caso degli italiani. Di contro - afferma il sondaggio -  nei paesi Baltici, in Irlanda e in Polonia la valutazione positiva supera addirittura il 90% della popolazione.

Il problema si accentua se si passa all’esperienza diretta che le persone hanno avuto dei fondi europei. Il 94% degli italiani non ha beneficiato in prima persona né dei fondi regionali di sviluppo, né dei fondi di coesione, a fronte del 75% della media europea. In ogni caso, il 51% degli italiani non ha mai sentito parlare di queste due tipologie di fondi e non ne conosce la differenza. Nondimeno, oltre il 67% degli italiani non ha potuto sperimentare personalmente i benefici delle politiche regionali transnazionali, perché non si è mai recato all’estero negli ultimi 12 mesi. Per fare un raffronto, basti pensare che oltre l'80% dei lussemburghesi ha viaggiato all'interno dell'Ue nell'arco dell'ultimo anno.

Oltre il 50% dei partecipanti al sondaggio in Repubblica Ceca e Polonia, poi, ha dichiarato di aver beneficiato in prima persona di un progetto regionale dell’Ue. Il maggiore impatto in tal senso si è riscontrato in Bulgaria.

Le politiche regionali passano ancora per il media televisivo

I cittadini sono venuti a conoscenza dei progetti realizzati in primis attraverso messaggi televisivi, leggendo i giornali (45%) e navigando su Internet (31%). La rete rappresenta la principale fonte di informazione per i più giovani, ma anche in alcuni paesi, come Bulgaria, Croazia, Lettonia, Polonia e Slovacchia, ha superato la stampa come seconda fonte più utilizzata dopo la televisione.

In Italia la TV resta ancora il mass media privilegiato per veicolare questo tipo di comunicazione istituzionale.

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