Europa Creativa: sottoprogramma Cultura, il progetto Small size su teatro e infanzia

Dorothy in MuchkinlandCome realizzare un progetto di cooperazione culturale su larga scala in Europa? Anna Sacchetti di La Baracca società cooperativa sociale Onlus racconta il percorso seguito con il progetto 'Small size, performing arts for early years', finanziato nell’ambito del sottoprogramma Cultura di Europa Creativa.

Nata nel 1976 a Bologna, La Baracca società cooperativa sociale Onlus realizza produzioni teatrali rivolte esclusivamente a bambini e ragazzi, con l’obiettivo di avvicinare gli spettatori più giovani al mondo delle arti performative.

Dal 2005 la cooperativa è a capo di ‘Small size’, la rete europea per la diffusione della arti performative per la prima infanzia, riconosciuta e finanziata negli anni scorsi dalla Commissione europea attraverso il programma Cultura con riferimento a tre progetti: ‘Small size’ (2005-2006),’Small size, the net’ (2006-2009) e ‘Small size, big citizens’ (2009-2014).

Nell’ambito del sottoprogramma Cultura di Europa Creativa 2014-2020, invece, La Baracca coordina il progetto ‘Small size, performing arts for early years’, cofinanziato dalla Commissione Ue con un milione e 995mila euro, grazie al bando EAC/S16/2013 - progetti di cooperazione.

Come siete venuti a conoscenza del bando?

Questo è il quarto progetto di 'Small size' finanziato dalle varie versioni del programma Cultura della Commissione europea. Dato che il nostro ultimo progetto, un progetto quinquennale, è terminato a fine agosto 2014, abbiamo tenuto sotto controllo gli aggiornamenti dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) a partire da inizio 2013 in attesa del nuovo programma.

Quali procedure avete dovuto seguire per accedere al bando?

Per iniziare a lavorare al progetto, la parte fondamentale è stata certamente la definizione del partenariato, che consiste in 11 partner del progetto precedente a cui se ne sono aggiunti 6 nuovi. Prima dell’uscita del programma Europa Creativa e del bando, il gruppo operativo ha inoltre discusso le priorità del progetto, le attività comuni da implementare e la suddivisione dei compiti.

Tecnicamente, invece, il programma Europa Creativa prevede l’iscrizione di tutti i soggetti coinvolti in ciascun progetto a un portale, il Participant Portal. Fino a quando tutti i partner del progetto non sono iscritti non è possibile accedere al modulo di domanda (application form) completo. Una volta ottenuto il form abbiamo lavorato, in corsa contro il tempo, cercando di interpretare al meglio le richieste e in modo da presentare il progetto nella forma migliore possibile. 

Quali difficoltà avete incontrato?

Si può dire che la maggior parte delle difficoltà incontrate è dovuta alla scarsità di tempo a disposizione.

Prima di tutto c’è stata una lunga attesa: ci aspettavamo che le informazioni uscissero nella prima metà del 2013, considerato che abitualmente la consegna dei progetti di cooperazione è in ottobre, invece il programma e il bando sono stati pubblicati molto più tardi, a dicembre, con scadenza a inizio marzo. Dal momento che avevamo intenzione di partecipare al primo bando, il tempo per studiare il nuovo programma e la domanda, entrambi estremamente diversi dai precedenti, è stato davvero poco.

Il nuovo programma richiede un calendario delle attività molto dettagliato. Inoltre il nostro progetto coinvolge, oltre a noi, altri 16 partner, per un totale di 17 soggetti da 15 Paesi diversi (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Polonia, Regno Unito, Romania, Spagna, Slovenia, Svezia, Ungheria.). Con numeri come questi, anche per attività relativamente semplici e immediate come il coordinamento e la ricezione di informazioni, i tempi si dilatano.

In cosa consiste il progetto?

'Small size, performing arts for early years' è un progetto incentrato sulla diffusione delle arti performative per la prima infanzia, ovvero bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, con l’intento di promuovere la crescita del pubblico sin dai primi anni di vita.

Grazie ad una rete europea di partner, consolidata nel tempo, l’iniziativa intende favorire la mobilità delle idee e delle persone, sensibilizzando sempre di più il pubblico ai temi del diritto dei bambini alla cittadinanza culturale e della formazione continua degli adulti che si rapportano professionalmente con loro (artisti, educatori e insegnanti).

A quali benefici, economici e non, avete avuto accesso partecipando al bando?

Sulla base dei progetti realizzati in precedenza, possiamo dire che i benefici principali sono due. Da un lato, il fondamentale supporto diretto del contributo europeo che permette ai partner di realizzare attività, principalmente quelle comuni, che altrimenti non esisterebbero. Dall’altro, c’è l’effetto a cascata, particolarmente importante nei progetti di rete: la cooperazione tra i partner, sostenuta dal finanziamento, crea relazioni artistiche ed economiche forti di cui beneficiano anche altri soggetti.

Qualche esempio: se i festival dei partner crescono, nuove compagnie possono essere invitate a mostrare il loro lavoro a un pubblico internazionale; le attività di formazione per artisti, insegnanti ed educatori, fanno crescere nuovi artisti sensibili e interessati alla prima infanzia e portano sempre più bambini a incontrarli; la ricerca artistica intrapresa dai partner e diffusa attraverso libri e video diventa una risorsa per chi si avvicina a questo particolare ambito artistico.

Ci aspettiamo che nel corso di questo progetto, con una rete sempre più allargata e collaborazioni che coinvolgono sempre più anche Paesi extra-Ue, l’effetto a cascata continui a crescere e a dare forza al movimento delle arti performative per la prima infanzia.

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Photo credit: Len Radin / Foter / CC BY-NC-SA