Microcredito: proposte italiane e europee per farlo crescere
Il microcredito come strumento di crescita. È il focus dell'incontro che si è svolto presso la rappresentanza in Italia della Commissione europea, dal titolo 'Microfinanza e politiche dell'Unione europea'. Una giornata per fare il punto su questo strumento, alla presenza del vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, del minsitro degli Esteri Giulio Terzi e del presidente dell'ente nazionale per il microcredito Mario Baccini. Sullo sfondo, la proposta della Commissione europea di creare un mercato europeo della microfinanza.
Crescita: è questo il buon proposito per il 2013 di Tajani. Un obiettivo che si può raggiungere anche attraverso il microcredito. Importante, secondo Tajani, non solo all'interno dei confini europei, ma anche nei paesi del Nord Africa: ''Se non aiutiamo i giovani di questa regione, rischieranno di essere fagocitati dai nazionalismi o da organizzazioni terroristiche''.
Ma anche senza voler andare oltre i confini Ue, il microcredito si presenta come ''uno strumento che può aiutare i giovani e le piccolissime imprese''. E per valorizzare e dare maggior peso a tal strumento, la Commissione europea propone di creare un mercato europeo della microfinanza e di semplificare la fiscalità per consentire alle pmi di ricevere finanziamenti direttamente dai privati.
Intento del forum che si è svolto a Roma, era mettere ''insieme tutti gli attori del settore per unire le forze e arrivare a risultati importanti'', dando vita a un dibattito di ''livello internazionale per '' avvicinare le istituzioni al mondo del microcredito''. Obiettivo che viaggia su un binario parallelo rispetto a quello che si pone l'ente presieduto da Baccini a livello nazionale, ovvero ''realizzare la via italiana al microcredito, riuscire a fare massa critica''.
E trattandosi di un dialogo internazionale, a prenderne parte è stato anche il ministro degli Esteri Terzi, che nel corso del suo intervento ha sottolineato come ''le imprudenze di un'irresponsabile finanza hanno dimostrato la fragilità di teorie basate sulla supremazia del mercato e sulla sua capacità di autoregolamentarsi. Occorre dare risposte concrete alla gente, a chi ha idee e progetti ma non può realizzarli per mancanza di credito".
Per il titolare della Farnesina "arginare l'inattività e la fragilità sociale è essenziale per salvaguardare la qualità delle democrazie. Il disagio materiale può favorire derive populiste e regressioni della cittadinanza", e la microfinanza "può aiutare anche a contenere la spesa pubblica e contribuire a ridurre quei costi di ammortamento sociale, che lievitano in tempi di recessione". Del resto, il microcredito e la microfinanza possono rivelarsi indispensabili nel ''prevenire fenomeni quali la povertà, l'usura e il racket, utilizzando gli strumenti che l'Ue mette a disposizione".