Piano Juncker - ultimi dettagli tecnici, nel direttivo nessun italiano
Il piano Juncker diventerà pienamente operativo ad autunno del 2015. Lo ha annunciato la Commissione europea, definendo la regolamentazione tecnica di supporto al fondo Efsi.
Arriva la firma ufficiale dei vertici europei sul piano Juncker. Oggi la Commissione europea ha messo a punto gli ultimi dettagli tecnici per l’avvio del piano di investimenti straordinario da 315 miliardi di euro: sono stati nominati i vertici del comitato direttivo del Fondo, sono state fissate le regole di collaborazione con la Bei e sono state approvate le linee guida per la partecipazione all’Efsi delle banche di sviluppo nazionali, come la Cassa depositi e prestiti italiana. La macchina entrerà a pieno regime nell’autunno del 2015.
Si parte in autunno
Tutto parte dalla firma ufficiale posta sul piano europeo per gli investimenti. Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e il responsabile degli Affari economici Jyrki Katainen, insieme al presidente della Bei Werner Hoyer hanno attivato il programma di aiuti e garanzie per i paesi membri. E hanno annunciato che per l’autunno del 2015 il fondo sarà pienamente operativo, in linea con il calendario indicato dall’esecutivo comunitario nelle scorse settimane.
Alla guida Bei e Commissione
Ma non è tutto. La giornata è stata condita da una lunga serie di decisioni tecniche, che consentiranno di mettere gli investimenti a regime nei prossimi mesi. Anzitutto, è stato fissato il quadro di regole operative per la collaborazione tra Bei e Commissione. Sono stati confermati una serie di progetti prefinanziati dalla Banca europea a inizio anno, che rientreranno nel perimetro delle garanzie dell’Efsi. Tra questi c’è il programma di modernizzazione del gruppo siderurgico Arvedi in Italia. Senza dimenticare i programmi infrastrutturali a Copenhagen, gli investimenti in centri sanitari e per l'efficienza energetica di edifici residenziali e un piano per la ricerca e l'innovazione in Portogallo.
Direttivo, nessun italiano
Sono, poi, stati nominati quattro membri del Comitato direttivo dell’Efsi. In questo caso la notizia è che alla guida del Fondo non siederà nessun italiano. Sul fronte dell’assistenza, poi, è stato costituito l’Hub europeo per il supporto agli investimenti: sarà il punto di contatto attraverso il quale tutti i soggetti coinvolti dal piano Juncker potranno richiedere supporto a Bruxelles. Accanto a questo, sono stati fissati gli ultimi dettagli per la creazione del Portale per i progetti di investimento europei (Eipp). Sarà il luogo attraverso il quale i promotori di progetti potranno andare a caccia di finanziatori in maniera sicura e protetta.
La comunicazione sulle banche di promozione
Ma, soprattutto, è stata licenziata un’importantissima comunicazione sul ruolo che avranno le banche di promozione nazionale nel supportare il piano. Il testo fissa i paletti per la costituzione di una nuova banca e per la sua partecipazione al plafond dell’Efsi. E chiarisce alcuni aspetti finora oscuri, come il conteggio del contributo delle banche nazionali nel deficit e nel debito o le modalità di comunicazione con la Commissione europea.
Il contributo delle Cdp europee
Sul punto, il commissario Katainen ha spiegato: “Le banche nazionali avranno un ruolo molto importante nel rendere il piano un successo. Sono già nove i paesi membri che hanno deciso di partecipare al piano attraverso le loro banche”. Tra queste c’è anche la CDP italiana, che metterà sul piatto un totale di 8 miliardi di euro. Impegni analoghi sono arrivati, nei mesi scorsi, da parte di Francia, Germania e Polonia.
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Piano Juncker - Parlamento Ue, sì all'Efsi
La comunicazione sulle banche nazionali