Lazio - la programmazione dei fondi SIE 2014-2020
Oltre 3 miliardi di euro e 45 azioni cardine. Sono i numeri della programmazione unitaria dei fondi strutturali e d'investimento europei 2014-2020 della Regione Lazio, presentata nel corso di un evento di lancio all'Auditorium Parco della musica di Roma.
La programmazione pluriennale unitaria della Regione Lazio è strutturata in 45 azioni cardine, finanziate tramite i fondi europei della programmazione 2014-2020, in particolare con l'apporto delle risorse provenienti dai Programmi operativi del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).
Nello specifico, la dotazione finanziaria del POR FESR della Regione Lazio ammonta a oltre 913 milioni di euro, quella del POR FSE a oltre 902 milioni di euro e la dotazione del PSR supera i 780 milioni di euro. A questi si aggiungono circa 700 milioni di euro provenienti del bilancio regionale.
I primi due Programmi operativi regionali (POR FESR e e POR FSE) hanno già ottenuto il via libera della Commissione europea. Per il Programma di sviluppo rurale, invece, c'è ancora da aspettare. Finora, infatti, la Commissione europea ha approvato solo il Programma Rete Rurale nazionale dell'Italia e i PSR della Provincia Autonoma di Bolzano, dell'Emilia-Romagna, della Toscana, del Veneto e dell'Umbria.
Tuttavia, stando a quanto riportato nel corso dell'incontro dal capo dipartimento per lo Sviluppo rurale del Ministero per le Politiche agricole Giuseppe Blasi, l'ok al PSR del Lazio dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, certamente entro l'estate. Per quanto riguarda le altre Regioni italiane, tre Programmi dovrebbero ricevere l'ok da Bruxelles nel corso della prossima settimana.
La programmazione dei fondi SIE 2014-2020 parte, per il Lazio, dalla necessità di spendere le risorse del settennato precedente, spiega il presidente della Regione Nicola Zingaretti: “Due anni fa ci siamo dati l'obiettivo ambizioso di arrivare al 100% di spesa” dei fondi 2007-2013. Da allora, la Regione ha fatto un grande balzo in avanti nella capacità di spesa e siamo vicinissimi a centrare l'obiettivo".
Con il lancio della nuova programmazione, “entriamo nel vivo di una grande sfida di rigenerazione, e nella fase attuativa concreta”. Zingaretti illustra anche i tempi: delle 45 azioni cardine individuate, 38 partiranno già entro dicembre 2015. In particolare, il primo bando, atteso per il 15 luglio, avrà a disposizione un plafond di 70 milioni di euro che verranno impiegati per finanziare progetti volti alla reindustrializzazione e alla ricostruzione del tessuto produttivo regionale.
I suggerimenti della Commissione europea
A dare consigli e indicazioni su come spendere al meglio tali risorse, il vice direttore generale delle DG Occupazione e Crescita intelligente e sostenibile della Commissione europea Zoltàn Kazatsay e Charlina Vitcheva.
“Il modo migliore di usare i fondi europei consiste nel cercare di rettificare le criticità poste dalla crisi economica, attraverso azioni mirate alla riduzione della disoccupazione giovanile - che nel Lazio è del 34% ed è cresciuta di 3 punti percentuali in un solo anno - e interventi rivolti alle persone a rischio povertà e esclusione sociale”, dichiara Kazatsay. Fondamentale, in tal senso, “mobilitare risorse velocemente e rafforzare la capacità amministrativa per ridurre i ritardi di gestione”.
Vitcheva pone l'accento sull'importanza dei partenariati nella nuova programmazione dei fondi europei: “è necessaria un'impostazione integrata per evitare che i fondi finiscano per essere spesi a macchia di leopardo, in programmi che non hanno portato risultati concreti”.
Il direttore generale della DG Crescita intelligente e sostenibile sottolinea quindi l'importanza del giusto approccio: “La Regione Lazio deve spendere i fondi Ue in modo saggio. Le risorse pubbliche a disposizione sono scarse, a causa della crisi economica, perciò dobbiamo innovare l'approccio alla spesa: non dobbiamo devolvere fondi sotto forma di sovvenzioni, quando le risorse potrebbero essere concesse in modo nuovo e intelligente, attraverso l'impiego di strumenti finanziari”.