Investment Compact: Cdm approva misure per PMI e accesso al credito
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge relativo all'Investment Compact. Tra le misure, interventi per le PMI e per l'accesso al credito.
PMI innovative
Una delle maggiori novità del testo consiste nell'introduzione della categoria di PMI innovative. In sintesi, le semplificazioni, i benefici fiscali e la possibilità di raccogliere capitale mediante crowdfunding, previsti per le startup innovative, vengono estesi alle piccole e medie imprese non quotate con bilancio certificato e in possesso di almeno due dei tre requisiti individuati dal Governo:
- avere sostenuto spese in R&S pari ad almeno il 3% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione (esclusi gli immobili);
- impiegare personale altamente qualificato in misura pari ad almeno un quinto della forza lavoro totale;
- essere titolari, depositarie o licenziatarie di almeno un brevetto o un software registrato.
Patent Box
Il decreto-legge potenzia il Patent box, includendo anche i marchi commerciali tra le attività immateriali per le quali viene riconosciuto il beneficio fiscale ed, entro limiti prestabiliti, le attività di valorizzazione della proprietà intellettuale gestite e sviluppate in outsourcing con le società del gruppo.
Misure per i fondi di credito
Il dl amplia l'esenzione della ritenuta a tutti i proventi percepiti dai fondi che possono fare credito diretto alle imprese, eliminando la limitazione che prevedeva l’esenzione solo per i fondi che non facevano ricorso alla leva finanziaria.
Ricorso facoltativo alla provvista CDP per soggetti che erogano finanziamenti alle PMI
La norma svincola il plafond sulla legge Sabatini dalla provvista CDP, consentendo alle banche e agli intermediari finanziari di utilizzare provvista autonoma, in modo da accelerare la procedura di erogazione dei finanziamenti.
SACE
Il decreto rafforza inoltre l'operatività di SACE a supporto dell’export e dell’internazionalizzazione autorizzandola a svolgere l’esercizio del credito diretto, quindi a costituirsi come banca, previo via libera della Banca d’Italia.
Società di servizio per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese italiane
Il dl promuove la costituzione di una Società di servizio per la ristrutturazione, il riequilibrio finanziario e il consolidamento industriale di imprese italiane in temporanee difficoltà patrimoniali e finanziarie, ma con buone prospettive di crescita. Il capitale della Società sarà interamente sottoscritto da investitori istituzionali e professionali attraverso l’emissione di azioni, alcune delle quali garantite dallo Stato.
Gli azionisti che detengono titoli garantiti sono tenuti a riversare allo Stato una quota dei dividendi a titolo di premio sulla garanzia ottenuta. Alle azioni non garantite sono attribuiti maggiori diritti di governance.
Riforma banche popolari
Il decreto prevede infine una riforma delle banche popolari, con una distinzione in due fasce che preserva il ruolo delle banche con vocazione territoriale e impone a quelle con attivo superiore a 8 miliardi di euro la trasformazione in società per azioni.