L’UE lancia due consultazioni su come aumentare gli investimenti pubblici e privati per l’efficienza energetica
Per raggiungere i target UE di efficienza energetica, ogni anno mancano all’appello 165 miliardi di euro di investimenti. Un gap enorme e che non può essere colmato solo da risorse pubbliche. Per questo Bruxelles ha lanciato due consultazioni per raccogliere dati e best practice su come migliorare da un lato il sostegno finanziario pubblico, e dall’altro su come aumentare gli investimenti privati sul tema. Le informazioni serviranno anche a valutare se istituire in futuro un Fondo UE per l'efficienza energetica.
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A fornire la base giuridica per il lancio delle due consultazioni pubbliche è stata la nuova Direttiva sull’efficienza energetica (Energy efficiency directive, EED in inglese) approvata nei mesi passati. L’articolo 30 della Direttiva EED richiede infatti ai paesi UE di agevolare la creazione di strumenti di finanziamento dedicati agli investimenti nell’efficienza energetica e prevede un’assistenza nella messa a punto di tali meccanismi da parte della Commissione UE che ha pertanto deciso di lanciare in questi giorni due consultazioni per raccogliere dati e informazioni.
Cosa prevede l’articolo 30 della Direttiva sull’efficienza energetica
Composto da 18 commi, l'articolo 30 della Direttiva EED prevede che gli Stati membri agevolino “l'istituzione di strumenti finanziari, o il ricorso a quelli esistenti, per misure di miglioramento dell'efficienza energetica volte a massimizzare i vantaggi di molteplici canali di finanziamento e della combinazione di contributi, strumenti finanziari e assistenza tecnica”.
Tra questi, la Direttiva cita esplicitamente l’adozione di “misure tese ad agevolare l'attuazione di regimi di compensazione in bolletta e finanziamento tramite imposte”, nonché “l'istituzione di strumenti di garanzia dei prestiti per gli investimenti nell'efficienza energetica”.
Grande enfasi è posta anche sulla collaborazione tra gli Stati e gli istituti finanziari per la messa a punto “di prodotti di credito incentrati sull'efficienza energetica, quali mutui ipotecari verdi e prestiti verdi, garantiti e non garantiti”.
La Direttiva prevede inoltre la possibilità per gli Stati di istituire un Fondo nazionale per l’efficienza energetica, da finanziarsi eventualmente anche con i proventi della vendita all’asta delle quote di emissioni in applicazione dell’EU ETS per i settori dell'edilizia e dei trasporti. “Qualora istituiscano Fondi nazionali - aggiunge inoltre la Direttiva - gli Stati mettono a punto strumenti di finanziamento, comprese garanzie pubbliche, per aumentare la diffusione degli investimenti privati nell'efficienza energetica e dei prodotti di credito incentrati sull'efficienza energetica e dei regimi innovativi”, e sono tenuti a sostenere “l'attuazione delle misure, in via prioritaria presso i clienti vulnerabili, le persone appartenenti a famiglie a basso reddito, le persone in condizioni di povertà energetica e, se del caso, le persone che vivono negli alloggi sociali. Tale sostegno comprende il finanziamento di misure di efficienza energetica a favore delle PMI al fine di stimolare e mobilitare finanziamenti privati per le PMI”.
In tale contesto, la Direttiva affida alla Commissione il compito di assistere gli Stati membri nella “messa a punto dei meccanismi di finanziamento e degli strumenti di assistenza allo sviluppo di progetti a livello nazionale, regionale o locale per incrementare gli investimenti nell'efficienza energetica in vari settori”. Tanto che prevede che, entro il 31 dicembre 2024, la Commissione fornisca orientamenti agli Stati e agli attori del mercato su come mobilitare gli investimenti privati.
Altro compito affidato alla Commissione è poi quello di instaurare un dialogo con gli istituti finanziari pubblici e privati, al fine di individuare le esigenze e i possibili interventi da compiere per mobilitare i finanziamenti privati sul tema.
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La consultazione per mobilitare gli investimenti privati per l'efficienza energetica
In tal modo giungiamo così alla prima delle due consultazioni pubbliche lanciate a fine gennaio dalla Commissione, quella volta a raccogliere orientamenti per gli Stati membri e per gli attori del mercato su come mobilitare gli investimenti privati per l'efficienza energetica.
Più nello specifico, la consultazione si prefigge l'obiettivo di raccogliere dati, riscontri sugli ostacoli esistenti e raccomandazioni su come mobilitare investimenti privati dai portatori di interessi e dagli attori del mercato che operano nel settore dei finanziamenti per l'efficienza energetica, e in particolare da:
- i promotori e gli sviluppatori di progetti,
- gli istituti finanziari e le società di servizi energetici,
- gli sviluppatori e i promotori dei progetti,
- i rappresentanti degli Stati membri,
- le autorità regionali e locali,
- gli istituti finanziari pubblici e privati,
- le imprese e le associazioni di imprese,
- le strutture di assistenza tecnica e gli operatori di sportelli unici,
- i finanziatori,
- i gruppi e rappresentanti dei consumatori,
- le organizzazioni della società civile,
- gli istituti di istruzione e di ricerca,
- e ogni altro attore coinvolto nello sviluppo e nel finanziamento di progetti di efficienza energetica, o nell'assistenza a tali progetti, e nella mobilitazione di investimenti privati in questo settore.
Tutti gli stakeholder sono dunque invitati a fornire riscontri riguardo agli elementi che ostacolano e favoriscono l'accesso ai finanziamenti privati per l'efficienza energetica e alla loro mobilitazione, raccomandazioni su come superare tali ostacoli e sbloccare investimenti privati, proposte su come meglio agevolare questi ultimi - anche attraverso misure politiche, normative e di finanziamento – ed esempi di buone pratiche in termini di soluzioni di finanziamento e misure volte a rimuovere gli ostacoli esistenti.
Inoltre a ricercatori scientifici, organizzazioni accademiche, società specializzate e associazioni scientifiche con competenze in materia di finanziamenti per l'efficienza energetica, l’invito è quello di inviare ricerche, analisi e dati (già pubblicati o in fase di prestampa) con un focus particolare sui documenti che sintetizzino lo stato attuale delle conoscenze nel settore in questione.
I contributi saranno usati per redigere una Raccomandazione della Commissione contenente gli orientamenti su come migliorare la mobilitazione dei capitali privati per l'efficienza energetica, che sarà presentata entro la fine del 2024.
I termini per partecipare alla consultazione e inviare il proprio contributo si chiudono il 26 febbraio 2024.
La consultazione per valutare il sostegno finanziario pubblico per l’efficienza energetica
La seconda consultazione - anch’essa aperta fino al 26 febbraio 2024 - ha invece come oggetto quello di “raccogliere dati relativi ai regimi pubblici e al mercato dell'efficienza energetica nel suo complesso”.
I destinatari sono, pertanto, i rappresentanti degli Stati membri, i gestori di fondi pubblici, le istituzioni finanziarie impegnate nel finanziamento di progetti di efficienza energetica, ma anche i promotori di progetti, i rappresentanti del settore, le ONG e i gruppi di riflessione.
Anche in questo caso, inoltre, grande enfasi è posta sulla partecipazione del mondo della ricerca, invitato a fornire ricerche scientifiche, analisi e dati.
In questo caso i contributi raccolti saranno usati per redigere la Relazione che sarà inviata al Parlamento UE entro il 30 marzo 2024. Tale Relazione - specificano da Bruxelles - non è intesa a modificare l'attuale panorama dei finanziamenti per l'efficienza energetica. Tuttavia, avendo l'obiettivo di chiarire la situazione generale dei finanziamenti in Europa,essa potrebbe comunque indicare anche eventuali soluzioni, tra cui la possibilità di istituire un Fondo per l'efficienza energetica a livello dell'UE, che, se attuato, potrebbe contribuire all'ulteriore mobilitazione di investimenti nell'Unione europea.
Foto di Nattanan Kanchanaprat da Pixabay