UE: ok alla Manovra 2023, ma bocciate le misure sul contante
Per la Commissione UE il documento programmatico di bilancio dell'Italia è "conforme alle raccomandazioni". Non mancano però i rilievi sulle misure della Manovra 2023 che innalzano il tetto dei contanti e che si pongono in contrasto con le passate raccomandazioni di Bruxelles di fare di più contro l’evasione fiscale.
Cosa prevede la legge di Bilancio 2023?
A distanza di 20 giorni dall’invio, da parte del governo Meloni, della versione aggiornata Documento programmatico di bilancio (DPB) 2023, la Commissione europea ha pubblicato il parere sul testo che - come ogni anno - contiene in buona sostanza lo schema delle entrate e delle uscite della Manovra finanziaria.
Come ha spiegato il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, in un tweet, “la bozza di bilancio dell'Italia è conforme alle raccomandazioni UE”.
Dovrebbe però “indirizzare meglio le misure energetiche per ridurre la domanda e aiutare i più vulnerabili”, nonchè “tenere sotto controllo la spesa corrente e mantenere il ritmo delle riforme e investimenti”, si legge nel tweet di Dombrovskis.
Scorrendo il documento di 10 pagine pubblicato dalla Commissione, emerge però come i rilievi in realtà interessino anche il tema del contrasto all’evasione fiscale su cui da tempo l’UE ci chiede di fare di più.
Cosa contiene il Documento programmatico di bilancio 2023?
Andiamo con ordine. Il Documento programmatico di bilancio 2023 su cui il 14 dicembre la Commissione ha dato il proprio parere, è stato presentato a Bruxelles il 24 novembre scorso. Si tratta di una versione aggiornata rispetto a quella che era stata inviata a inizio autunno dall’ormai ex governo Draghi, che aveva lasciato al nuovo Esecutivo il compito di inviare la versione definitiva di DBP 2023.
A farlo era stato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, che nell’inviare il Documento, ne aveva riassunto le caratteristiche salienti su cui era stato impostato.
“È inutile dire che stiamo attraversando una fase di severa difficoltà a livello economico e sociale e di grande incertezza riguardo al contesto geopolitico”, scrive infatti Giorgetti nell’introduzione del DPB. “L’impennata del costo dell’energia minaccia la sopravvivenza delle nostre imprese, non solo nelle industrie a elevata intensità energetica, ma anche nei servizi. Le famiglie sono duramente colpite dal forte rialzo dell’inflazione mentre le retribuzioni crescono ad un ritmo assai moderato.
Si impone, pertanto, una continuazione e un rafforzamento degli aiuti a imprese e famiglie, rendendoli ancor più mirati, incisivi e differenziati. Ciò affinché le risorse di bilancio siano spese in modo oculato e, al contempo, non si creino situazioni di forte svantaggio competitivo a danno delle imprese italiane e non si aggravino la povertà e il disagio sociale”, conclude il ministro nel Documento.
Sempre nella premessa del DPB, Giorgetti passa quindi a tracciare il quadro delle coperture economiche della nuova legge di Bilancio di cui - allo stato attuale - circolano solo bozze nelle quali alcuni dei capitoli più rilevanti sulle entrate sono ancora in bianco.
“In base al nuovo obiettivo di indebitamento netto, la manovra di bilancio per il 2023 può contare su risorse di bilancio aggiuntive pari all’1,1 per cento del PIL in confronto al quadro tendenziale a legislazione vigente. Tali risorse saranno interamente dedicate a contrastare il caro energia e l’aumento dei prezzi. Gli interventi che il Governo ha adottato e che saranno contenuti nella prossima manovra si connotano per un approccio mirato e temporaneo (targeted and temporary) in coerenza con le Raccomandazioni che la Commissione europea”. Si tratta, in buona sostanza, dei 21 miliardi di euro destinati alle misure contro il caro bollette, di cui Giorgetti chiarisce l'approccio “mirato” e “temporaneo”, nell’ottica di tranquillizzare non solo Bruxelles ma anche i mercati sulla sostenibilità del debito.
“Un approccio ‘mirato’ significa che, sebbene la politica di mitigazione del costo dell’energia si rivolga a tutti i cittadini e a tutte le imprese, una quota significativa delle risorse messe è volta a sostenere le fasce più deboli della popolazione e quelle imprese che si trovano in maggiore difficoltà, non potendo traslare sui prezzi i forti aumenti dei costi a fronte di una concorrenza internazionale che gode di costi dell’energia e dei materiali più contenuti”, scrive infatti il ministro.
“L’aggettivo ‘temporaneo’ sottolinea, invece, come il Governo assuma l’impegno a ridurre e poi eliminare gli aiuti e i tagli alle imposte non appena i prezzi del gas naturale, dell’energia e dei carburanti rientreranno verso livelli in linea con il periodo pre-crisi”.
“A fine marzo, in vista della predisposizione del Programma di Stabilità 2023 - aggiunge Giorgetti - il Governo rivaluterà la situazione e, se necessario, attuerà nuove misure di contrasto al caro energia utilizzando prioritariamente eventuali entrate aggiuntive e risparmi di spesa che si manifestassero nei primi mesi dell’anno”.
Ed è questo, forse, uno dei punti più delicati del quadro complessivo. Su una Manovra che cuba infatti 35 miliardi di euro, 21 miliardi vanno sulle misure contro i rincari dell’energia, prevedendo però coperture solo per i primi tre mesi dell’anno. Il resto dipenderà dall'evoluzione del contesto internazionale.
A questo quadro in continua evoluzione, si aggiungono poi gli altri punti della Manovra. “La legge di bilancio per il 2023 contiene anche numerose misure di politica economica coerenti con la strategia di medio termine del Governo; misure che dotate di autonoma copertura non impatteranno negativamente sull’indebitamento netto. Ciò a testimonianza dell’impegno del Governo a conseguire un equilibrio tra sana gestione della finanza pubblica e rilancio della crescita economica in chiave sostenibile e, nella convinzione che questo possa produrre effetti positivi anche sul differenziale di rendimento sui titoli di Stato”.
A questo si aggiungerà poi l’effetto PNRR, la cui “messa a terra”, si legge nel Documento, “darà un forte impulso alla crescita quantitativa e qualitativa dell’economia italiana, contribuendo anche a migliorare la sostenibilità del debito pubblico”.
Per approfondire: Conti pubblici: UE, Italia sotto sorveglianza per il debito pubblico
Il parere della Commissione europea sulla Manovra 2023
Come per tutti i DPB inviati dai singoli paesi, anche per quello dell’Italia Bruxelles ha pubblicato il proprio parere.
Si tratta di un documento di 10 pagine in cui si legge che “nel complesso le ipotesi macroeconomiche su cui si fonda il documento programmatico di bilancio sono plausibili sia per il 2022 sia per il 2023” e che “nel complesso la Commissione ritiene che il documento programmatico di bilancio dell'Italia sia in linea con gli orientamenti di bilancio contenuti nella raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022”.
Non mancano però alcuni “però”. Il primo riguarda il contrasto all'evasione fiscale. “Il 9 luglio 2019 - si legge infatti nel parere - il Consiglio ha segnatamente raccomandato all'Italia di contrastare l'evasione fiscale, in particolare nella forma dell'omessa fatturazione, tra l'altro potenziando i pagamenti elettronici obbligatori, anche mediante un abbassamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti, e di attuare pienamente le passate riforme pensionistiche al fine di ridurre il peso delle pensioni nella spesa pubblica. Fra le misure incluse nel documento programmatico di bilancio che non sono in linea con le citate raccomandazioni specifiche per paese si annoverano in particolare le seguenti:
- i) innalzamento del massimale delle operazioni in contanti dagli attuali 2.000 EUR a 5.000 EUR nel 2023;
- ii) provvedimento equivalente a un condono fiscale che consente la cancellazione dei debiti fiscali pregressi fino a 1.000 EUR relativi al periodo 2000-2015;
- iii) possibilità di rifiutare il pagamento elettronico di importi inferiori a 60 EUR senza incorrere in sanzioni”.
Il secondo alert interessa invece le misure in materia di energia, sulle quali Bruxelles rimarca l’importanza “che gli Stati membri provvedano affinché tali misure siano maggiormente mirate a sostenere le famiglie più vulnerabili e le imprese più esposte, preservino gli incentivi a ridurre la domanda energetica e siano revocate all'allentarsi delle pressioni sui prezzi dell'energia”.
Nonostante le sottolineature in rosso arrivate da Bruxelles su una delle misure “più politiche” della nuova Manovra, i commenti italiani sono stati positivi. "Siamo particolarmente soddisfatti del giudizio espresso dalla Commissione europea sulla legge di bilancio”, ha scritto infatti in una nota la premier. Meloni. “Una valutazione positiva che conferma la bontà del lavoro del Governo italiano, sottolinea la solidità della manovra economica e ribadisce la visione di sviluppo e crescita che la orienta. In questa direzione continueremo a lavorare nell'interesse dei cittadini italiani, delle famiglie e delle imprese".
Che cos’è il Documento programmatico di bilancio?
Come già accennato, il Documento Programmatico di Bilancio (DPB) è sostanzialmente l’ossatura economica della legge di Bilancio.
Si tratta infatti di “un documento programmatico previsto dal Regolamento UE n. 473/2013 nel quale i paesi dell’area dell’euro illustrano all’Europa, in forma sintetica e standardizzata, il proprio progetto di bilancio per l’anno successivo”, spiega il MEF.
Anche se in questo caso il DPB 2023 è stato inviato il 24 novembre a causa delle elezioni in autunno, in genere il “Documento deve essere inviato alla Commissione UE entro il 15 ottobre di ciascun anno. Entro il 30 novembre, la Commissione Europea adotta e presenta all’Eurogruppo un parere sul DPB in cui valuta la conformità dei programmi di bilancio alle raccomandazioni formulate nell’ambito del Semestre europeo, nonché la congruità della manovra rispetto agli obiettivi programmatici indicati da ciascuno Stato membro. Il parere, per ogni singolo Paese e per l’area dell’euro nel suo complesso è reso pubblico, assicurando un alto grado di trasparenza. Nel caso in cui venga riscontrata una inosservanza particolarmente grave degli obblighi assunti nel Patto di stabilità e crescita, al Paese potrà essere chiesto di rivedere il proprio DPB per tenere conto delle osservazioni formulate dalla Commissione”, spiegano sempre dal Ministero dell’economia.
Consulta il parere della Commissione sul DPB 2023 - 14.12.2022
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