Investire in Costa d'Avorio e Nigeria - quali opportunita' per imprese italiane?

Costa d'Avorio e Nigeria. Su quali settori e prodotti puntare per investimenti ed export?

Africa - Photo credit: ^@^ina (Irina Patrascu Gheorghita ) via Foter.com / CC BY

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Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Paolo Gentiloni è in missione in questi giorni in Nigeria e in Costa d'Avorio, due Paesi con grandi potenzialità per l'internazionalizzazione delle imprese italiane in termini di investimenti e scambi commerciali

Costa d'Avorio

L'Italia, spiega il Ministero degli Affari Esteri, ha partecipato al processo di sviluppo della Costa d'Avorio attraverso una “qualificata presenza imprenditoriale”, attiva soprattutto nei settori di:

  • lavorazione del legno,
  • trasporti marittimi,
  • costruzione di strade
  • turismo, in passato.

L’Italia, continua il MAE, è il primo importatore dalla Costa d'Avorio di legno trasformato, il secondo di conserve di tonno e il terzo di caucciù.

Un comparto in cui il governo ivoriano è interessato a puntare è quello ittico. Nonostante il Paese sia il secondo esportatore al mondo di tonno e il primo su base continentale, esiste ancora - si legge tra i dati del Ministero - uno “scostamento notevole tra il fabbisogno di prodotti ittici e la capacità di pesca della flotta ivoriana. L’Italia, in tal senso, può giocare un ruolo prezioso poichè possiede eccellenze nel campo della marineria, dal settore della pesca alla cantieristica navale, alla gestione e al controllo delle coste.

La Farnesina suggerisce alle imprese italiane di investire in Costa d'Avorio in settori quali:

  • Costruzioni
  • Trasporto e magazzinaggio
  • Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
  • Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento  

Pe quanto riguarda i prodotti da vendere a imprese ivoriane il Ministero consiglia:

  • Costruzioni
  • Mobili
  • Prodotti alimentari
  • Macchinari e apparecchiature
  • Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche

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Nigeria

La Nigeria, spiega il Ministero degli Affari Esteri, è il principale partner commerciale dell’Italia nell’Africa sub-sahariana dopo il Sudafrica. I legami tra i due Paesi hanno origine nei decenni passati, a partire da quando molti italiani si sono stabiliti nell'area per aprire imprese e attività di diverso tipo. I rapporti bilaterali vengono regolarmente confermati e rinnovati in termini di attenzione dell'Italia per le dinamiche politico-economico-sociali della Repubblica Federale di Nigeria e di visite reciproche.

Secondo i dati ISTAT, le principali voci dell’interscambio commerciale tra i due Paesi sono:

  • petrolio greggio, gas, cuoio e prodotti di agricoltura, silvicoltura e pesca a livello di importazioni italiane dalla Nigeria;
  • macchinari e parti di ricambio, metallo e prodotti in metallo, prodotti petroliferi raffinati, apparecchiature elettriche e di precisione, prodotti chimici e autoveicoli a livello di esportazioni italiane verso la Nigeria.

Tra i settori in cui investire, il MAE evidenza quelli di:

  • Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
  • Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
  • Prodotti delle miniere e delle cave
  • Costruzioni
  • Prodotti tessili 

In termini di prodotti italiani da vendere alle controparti nigeriane, il Ministero cita invece:

  • Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
  • Mobili
  • Prodotti alimentari
  • Macchinari e apparecchiature
  • Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 

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