MISE: consultazione pubblica su incentivi Conto termico
Lo strumento dispone di 900 milioni di euro annui
C'è tempo fino al 28 febbraio 2015 per partecipare alla consultazione pubblica sulle proposte dei Ministeri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente per agevolare l'accesso agli incentivi del Conto termico per imprese, famiglie e PA.
Il Conto termico
Il decreto legislativo n. 28-2011 ha previsto l'incentivazione di piccoli interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l'efficienza energetica realizzati dopo il 31 dicembre 2011. Con decreto ministeriale del 28 dicembre 2012 è stato quindi introdotto il Conto termico, con uno stanziamento di 900 milioni di euro annui, di cui 700 milioni destinati a privati e imprese e 200 milioni per le amministrazioni pubbliche.
Alcune novità sono poi venute dal decreto legislativo n.102 del 2014, per il recepimento della direttiva 2012/27/Ue sull’efficienza energetica, che ha previsto l’ampliamento dei soggetti ammessi, la possibilità per le PA di optare per l’erogazione dell’incentivo attraverso un acconto e successivi pagamenti in base allo stato di avanzamento dei lavori e l’applicazione di un tetto massimo all’importo dell’aiuto non superiore al 65% del costo sostenuto. Ulteriori aggiornamenti sono stati approvati con il decreto-legge n. 212-2014, il cosiddetto Sblocca Italia, che ha promosso la semplificazione procedurale dello strumento, attraverso l’utilizzo di modulistica predeterminata e una maggiore diversificazione e innovazione tecnologica negli interventi.
L'obiettivo dei Ministeri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente, alla luce dell'evoluzione del quadro normativo e dell'interlocuzione con le associazioni del settore, è ora migliorare il funzionamento del Conto termico con nuove misure di semplificazione e attraverso la revisione delle tipologie di interventi eleggibili e dei requisiti tecnici minimi richiesti.
Le proposte dei Ministeri
Semplificazione
Sul fronte della semplificazione, il primo ambito di intervento riguarda l'accesso ai Registri, attualmente poco utilizzati dagli operatori, e alle procedure di compilazione della scheda-domanda. L'idea è quella di eliminare l’iscrizione ai Registri per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, elettriche o a gas, e caldaie a biomassa aventi potenza termica superiore ai 500 kW, prevedendo per questi impianti il ricorso all’accesso diretto o tramite prenotazione nel caso della pubblica amministrazione.
Inoltre, dal momento che in base alle analisi del Gestore dei servizi energetici oltre il 90% degli interventi riguardano la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali esistenti con generatori di calore alimentati da biomassa e l’installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling, o di apparecchi domestici di piccole dimensioni, i Ministeri propongono la predisposizione di una lista di “prodotti idonei” e quindi in grado di superare l'istruttoria del GSE, fruibile al pubblico e aggiornata periodicamente. In questo modo l'operatore potrà compilare una scheda-domanda semplificata e accedere a una procedura semi-automatica per l’erogazione dell’incentivo.
Inoltre, i Ministeri intendono ampliare le modalità di pagamento previste per attestare le spese sostenute, comprendendo anche pagamenti on-line e/o tramite carta di credito, con causale vincolata.
Interventi ammissibili
Per quanto riguarda gli interventi per l'incremento dell'efficienza energetica, i Ministeri propongono di includere tra quelli ammissibili anche i progetti relativi ai sistemi di illuminazione interna ed esterna (delle pertinenze) degli edifici delle pubbliche amministrazioni e all’adozione di sistemi efficienti di building automation, con incentivi pari al 40% della spesa sostenuta, come previsto per gli altri interventi di efficientamento energetico.
Quanto agli interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili, invece, si propone l’eleggibilità di sistemi ibridi, quali pompe di calore abbinate a caldaie a condensazione.
Inoltre, per incentivare il ricorso allo strumento da parte della pubblica amministrazione, si punta a innalzare l'entità dell'agevolazione:
- al 50% del costo dell’investimento sostenuto per gli interventi riguardanti l’isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato realizzati nelle zone climatiche E e F;
- al 55% del costo dell’investimento sostenuto per interventi integrati edificio-impianto realizzati nelle zone climatiche E e F;
- al 65% del costo dell’investimento sostenuto per la realizzazione di interventi atti a rendere l’immobile un edificio “a energia quasi zero”.
Requisiti tecnici mimimi di accesso
In base all’esperienza acquisita dal GSE nello svolgimento delle istruttorie tecniche, si propone l’introduzione dell’obbligo di contabilizzazione del calore prodotto, per interventi caratterizzati da valori di potenza termica installata superiore a 200 kW per caldaie a biomassa e pompe di calore e a una superficie di 100 m2 per i collettori solari.
Relativamente ai requisiti tecnici per l’installazione delle pompe di calore, i Ministeri propongono l’inserimento, oltre ai coefficienti di prestazione (COP) istantanei, anche di quelli stagionali, mentre per i generatori a biomassa l'idea è di estendere l’obbligo di installazione del sistema di accumulo a tutti i generatori con potenza termica superiore ai 500 kW.