Legge Stabilità 2017 – cosa cambia per startup e PMI innovative
Le misure per startup e PMI innovative nella legge di bilancio 2017.
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Fra le misure a sostegno degli investimenti nella Legge di Stabilità 2017 rientrano anche le novità per startup e PMI innovative: dal rafforzamento degli incentivi per chi investe in neo-imprese innovative al rifinanziamento dei bandi per l'autoimprenditorialità.
Agevolazioni per investimenti nel capitale di startup e PMI innovative
Siamo all'articolo 14 della manovra, che stabilizza e rafforza, a partire dal 2017, la disciplina fiscale di favore prevista per i soggetti che investono in startup innovative, e integra la normativa per i soggetti che investono in PMI innovative al fine di rendere operativa la misura di favore introdotta con l'Investment Compact.
In particolare, a partire dal 2017, si prevede l'incremento delle agevolazioni per chi investe in startup e PMI innovative e a vocazione sociale.
Cambiano le aliquote, uniformate al 30% tanto per la la detrazione dall’imposta per i soggetti IRPEF (al posto dell’attuale aliquota del 19%) quanto per la deduzione dal reddito per i soggetti IRES (in luogo dell’attuale aliquota del 20%), indipendentemente dalla tipologia di startup innovativa beneficiaria. La nuova aliquota riguarda anche le startup a vocazione sociale e quelle che commercializzano esclusivamente prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico (per le quali la normativa vigente prevede aliquote maggiorate pari al 25% di detrazione e 27% di deduzione dal reddito).
Sale anche il tetto massimo di investimento detraibile, portato da 500mila a a 1 milione di euro per i soli soggetti IRPEF. Nessuna novità da questo punto di vista, invece, per i soggetti passivi IRES: l’ammontare massimo degli investimenti ammissibile in ciascun periodo di imposta resta 1,8 milioni di euro.
Introdotta la possibilità di creare startup innovative a costo zero: l’atto costitutivo – che può avvenire oltre che con firma digitale, anche con firma elettronica avanzata autenticata - viene infatti esonerato dal pagamento delle imposte di bollo e dei diritti di segreteria.
Novità anche per portali online per la raccolta di capitali (il cosiddetto equity crowdfunding), la cui operatività è estesa alla raccolta di capitale di rischio da parte delle PMI in generale, come definite dalla disciplina europea, nonché degli organismi di investimento collettivo del risparmio o altre società che investono prevalentemente in PMI.
Inoltre, per attrarre investimenti esteri, il testo estende le agevolazioni agli stranieri che intendono effettuare un investimento di almeno 500mila euro in startup innovative, inserendo specifici controlli sui richiedenti e sulla provenienza dei fondi da investire.
Nuove imprese a tasso zero e Smart&Start
La manovra propone il rifinanziamento degli “Interventi di sostegno all’autoimprenditorialità”, previsti dal Titolo I del Dlgs 185/2000, e della misura per la concessione di incentivi alle startup innovative di cui al decreto del MISE del 24 settembre 2014, meglio nota come Smart&Start.
Per quanto riguarda il primo intervento, la Legge di Stabilità ricorda le innovazioni apportate dal Destinazione Italia, che ha abrogato le misure in favore della cosiddetta “autoimprenditorialità” introducendo una nuova misura di aiuto, attribuita alla competenza del Ministero dello Sviluppo economico e gestita da Invitalia, sotto forma di finanziamenti a tasso zero in regime de minimis per la creazione e il rafforzamento di micro e piccole imprese a prevalente composizione giovanile o femminile. Si tratta del bando Nuove imprese a tasso zero, partito nel gennaio 2016 con una dotazione di circa 50 milioni di euro e letteralmente preso d'assalto. La stessa relazione che accompagna la finanziaria snocciola una serie di numeri per dare un'idea dell'impatto del bando in questione: al 30 settembre 2016, le domande presentate sono state 1385 (il 70% provenienti dalle Regioni del Sud), e le richieste di agevolazioni sono state pari a 345 milioni di euro, con un importo medio di 290mila euro.
Le risorse a disposizione sono state incrementate di ulteriori 100 milioni di euro con decreto del MISE, in corso di registrazione. Al fine di garantire la continuità alla misura, si rende necessaria una disponibilità di risorse finanziarie aggiuntive. Nello specifico, si propone una spesa di 47,5 milioni per ciascun anno del biennio 2017 e 2018 (il testo iniziale recava uno stanziamento di 70 milioni nel 2017 e 60 milioni nel 2018).
Rifinanziamento anche per Smart&Start: la manovra propone di destinare all'intervento l'importo di 47,5 milioni di euro per gli anni 2017 e 2018. Tale dotazione consentirà la creazione di nuove startup innovative e permetterà di coprire il fabbisogno per le domande presentate.
Nel 2017, inoltre, MISE e Regioni possono destinare ai due interventi - Nuove imprese a tasso zero e Smart&Start - risorse a valere sul PON Imprese e competitività, sui POR e sulla connessa programmazione nazionale 2014-2020, fino a complessivi 120 milioni di euro (di cui 70 milioni per il primo intervento e 50 per il secondo).
Perdite fiscali di imprese neo costituite partecipate da società quotate
Ci sono startup caratterizzate da un elevato grado di rischio, che in Italia stentano ad avviarsi o ad affermarsi poiché trovano difficoltà nel reperire le risorse finanziarie necessarie a coprire i primi anni di vita, spesso contraddistinti da risultati in perdita. Si tratta quindi di stimolare il mercato italiano dei capitali, in particolare quello borsistico, favorendo gli investimenti in startup da parte di società quotate.
A tal fine la manovra attribuisce alle società quotate la possibilità di essere “sponsor” di tali startup, consentendo loro di acquistare le perdite fiscali di nuove aziende, purché le prime siano in possesso di una quota di partecipazione almeno pari al 20% e purché rispettino le formalità previste per la cessione di crediti d'imposta chiesti a rimborso nella dichiarazione dei redditi (ad esempio, atto pubblico o scrittura privata autenticata da notaio, notifica all'ufficio delle entrate).
Le perdite oggetto di cessione sarebbero solo quelle formatesi nei primi 3 esercizi della startup, e dovrebbero riferirsi in ogni caso ad una nuova attività produttiva. La quotazione sul mercato dello “sponsor” garantirebbe il miglior controllo anti abusi, dal momento che il giudizio sulla quotata verrebbe dal mercato finanziario.
L'Inail investe in startup
Entra nella manovra la possibilità, per l'Inail, di partecipare a fondi di coinvestimento dedicati a startup italiane in ambiti e tecnologie a elevato impatto sulle persone (ad esempio, la combinazione tra health e digitale). Novità che, si legge nel testo, risponde all’esigenza di rendere più efficiente ed economica la spesa in salute e che non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Introdotta la possibilità di rimodulare, entro il limite complessivo del 40%, la percentuale delle risorse degli enti di previdenza che possono essere destinate a sottoscrivere quote di fondi immobiliari relativi a immobili pubblici da valorizzare. Previa adozione di un regolamento ad hoc, che dovrà essere approvato dai Ministeri del Lavoro e dell'Economia, l'Istituto potrà sottoscrivere quote di fondi comuni di investimento dedicati all'attivazione di startup innovative o acquisire partecipazioni dirette in società di nuova costituzione aventi quale oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi ad alto valore tecnologico, anche rivolte alla realizzazione di progetti in settori tecnologici altamente strategici.
> Legge di bilancio 2017 - Quadro di sintesi degli interventi