Fondi strutturali: Corte Conti Ue, migliorare il rapporto costi-efficacia nei progetti stradali
Attraverso un'analisi di 24 progetti realizzati tra il 2000 e il 2013 in Germania, Grecia, Polonia e Spagna con il contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e del Fondo di coesione, la Corte dei Conti Ue fa il punto sul successo degli investimenti stradali cofinanziati dall'Unione: se ovunque si registrano miglioramenti rispetto ai tempi di percorrenza e alla sicurezza stradale, in materia di rapporto costo-benefici c'è ancora da lavorare.
Analisi dei progetti
Le risorse stanziate dall'Ue nel periodo considerato per investimenti di costruzione e risanamento stradale ammontano complessivamente a circa 65 miliardi di euro; il 62% di questo stanziamento è andato a quattro Stati membri, appunto Germania, Grecia, Polonia e Spagna. Da qui la decisione di valutare l'efficacia del contributo comunitario esaminando 24 progetti realizzati in questi paesi, di cui 10 relativi ad autostrade, 10 a superstrade e 4 a strade principali ordinarie a due corsie.
In generale, la relazione ha registrato progressi significativi nella qualità e nella sicurezza della mobilità; se si guarda, però, all'entità della spesa collegata a ciascun progetto, per la Corte ci sono almeno due aspetti critici:
- esistono differenze di costo notevoli tra i diversi paesi (il costo totale per mille m2 di strada varia infatti dai 287.043 euro della Germania ai 496.208 euro della Spagna),
- il rapporto costi-efficacia deve essere migliorato.
Secondo la Corte, infatti, a causa di previsioni del traffico errate, i paesi esaminati hanno puntato per lo più su progetti stradali più costosi del necessario, ad esempio realizzando autostrade anche laddove sarebbero state sufficienti superstrade. I progetti che hanno sovrastimato il volume di traffico sono infatti 14 su 19 e in media sono stati caratterizzati da un incremento dei costi, rispetto alle stime iniziali, del 23%. In più, si sono verificati frequenti ritardi, che nel 41% dei casi si aggirano sui nove mesi.
Raccomandazioni
Da questo quadro la Corte ha tratto tre raccomandazioni, ricavate da quanto riscontrato nei paesi esaminati, ma valide in generale per tutti gli Stati membri:
- per ottenere il cofinanziamento Ue, i progetti stradali dovrebbero presentare obiettivi chiari ed essere accompagnati da indicatori circa la riduzione dei tempi di percorrenza, il miglioramento della sicurezza stradale e della capacità e gli effetti sull’economia,
- l'accesso al cofinanziamento dovrebbe essere subordinato all'utilizzo di soluzioni tecniche che garantiscano un buon rapporto costi-efficacia,
- nell'attribuzione dei lavori di costruzione gli Stati membri dovrebbero rivolgersi a operatori internazionali e assicurarsi le offerte più economiche per la realizzazione dei progetti.
Inoltre, secondo la Corte, la Commissione europea dovrebbe agevolare lo scambio di informazioni tra gli enti nazionali competenti per la viabilità sulle migliori pratiche per i progetti stradali e creare una banca dati informativa sui costi unitari per gli ingegneri che devono predisporre i preventivi dei progetti.
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