Sisma 2016, aumentano le domande di contributo. La semplificazione funziona
Rispetto al 2019, le domande di contributo per danni lievi causati dal sisma sono aumentate del 66,5%, e questo nonostante il Covid. “Sono risultati molto importanti”, ha commentato il Commissario Legnini, frutto degli interventi di semplificazione introdotti nel 2020.
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I nuovi dati sulle domande presentate dai privati confermano per ora la scelta del Commissario al sisma, Giovanni Legnini, di puntare sulla semplificazione.
Rispetto all’anno scorso, infatti, aumentano sia le richieste di contributo per i danni lievi, sia quelle per i danni gravi e le attività produttive.
Le domande per danni lievi presentate al 30 novembre
Il 30 novembre si sono chiusi i termini per l’invio delle richieste di contributo per la riparazione degli edifici privati che hanno subito danni lievi causati dal sisma del 2016 ed è tempo, quindi, di fare i primi bilanci sulle novità procedurali introdotte quest’anno.
Le domande presentate entro fine novembre agli Uffici della Ricostruzione di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, infatti, sono state 14.685, segnando una crescita del 66,5% rispetto alle domande inviate a fine 2019 e che erano risultate pari a 8.822.
Scendendo più in profondità nei dati, emerge che le richieste di contributo inviate nel solo mese di novembre grazie alla procedura semplificata per i danni lievi, sono state 4.485, mentre quelle arrivate dall’inizio dell’anno sono pari a 5.725.
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Domande per danni gravi e imprese
Considerati anche i danni gravi e le attività produttive, il numero complessivo delle richieste di contributo ammontano a 19.539, con una crescita del 62% rispetto alle 12.063 domande di fine 2019.
Attualmente, nell’intero cratere del sisma 2016, sono aperti 3.350 cantieri per la ricostruzione privata, mentre gli immobili già riparati sono pari a 3.520.
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La semplificazione funziona
“Sono risultati molto importanti ottenuti grazie alle semplificazioni normative introdotte con le nuove Ordinanze, al lavoro degli Uffici Speciali e al dialogo fruttuoso con i professionisti della ricostruzione che hanno responsabilmente rispettato i termini”, ha dichiarato Legnini.
Un risultato in effetti molto promettente, soprattutto considerando che è arrivato “nel corso di questo difficile 2020, segnato dagli effetti negativi della pandemia”, ha aggiunto Legnini, evidenziando che “le domande di contributo presentate hanno fatto un balzo in avanti significativo arrivando quasi a 20 mila, cioè un quarto del totale potenziale, visto che dopo il sisma si contavano 80 mila edifici danneggiati”.
“Si sono finalmente create le condizioni – ha proseguito il Commissario – perché nel 2021 la ricostruzione del Centro Italia, che ha già registrato un’accelerazione in questi mesi, possa finalmente decollare. Sono soddisfatto dei risultati raggiunti, ma con i danni lievi abbiamo chiuso solo il primo capitolo del processo di ricostruzione”.
Ma nonostante i buoni risultati raggiunti, “nel 2021 ci aspetta un lavoro molto intenso”. “I Comuni, gli Uffici Speciali, i professionisti, le imprese, saranno chiamati ad uno sforzo eccezionale, per far sì che le numerose domande presentate arrivino alla concessione del contributo e all’apertura dei cantieri per la riparazione delle case”, ha concluso infatti Legnini.
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