Annual Report on SMEs - ripresa PMI italiane sotto media Ue
Le PMI europee riprendono a crescere, ma il tasso di occupazione è ancora basso, soprattutto in Italia.
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Il 2015 è stato un anno di ripresa per le PMI europee secondo l'Annual report on European SMEs 2016, l'analisi condotta ogni anno dalla Commissione Ue per fotografare le performance economiche delle piccole e medie imprese nell'Unione.
PMI in Europa, segnali di ripresa
In Europa il 99% delle imprese sono PMI; tra queste la maggior parte (circa 93%) sono microimprese con meno di 10 dipendenti. Il totale delle persone occupate presso le PMI europee nel 2015 è di 90 milioni, pari ai due terzi dell'occupazione in Europa. In termini di valore aggiunto, invece, le PMI producono circa i tre quinti nei 28 Stati membri.
Il 2015, rivela la relazione della Commissione Ue, è stato un anno importante per le PMI europee, che hanno registrato una ripresa significativa rispetto alla recessione economica del 2008-2009. Nel 2015 il valore aggiunto generato dalle PMI europee è cresciuto dell'8,6% rispetto al 2008, mentre il tasso di occupazione, sebbene sia aumentato dell'1,5% tra il 2014 e il 2015, rimane inferiore rispetto ai livelli del 2008 (-2%).
I settori che hanno registrato una crescita occupazionale di circa il 10% tra il 2008 e il 2015 sono: alimentare, servizi di business e altri comparti. In calo invece i posti di lavoro nei settori manifatturiero (- 10%), edile (-15%) e del commercio (-1%).
I principali problemi incontrati dalle PMI nel mercato Ue riguardano: la ricerca di clienti (25%), la disponibilità di personale qualificato (18%), la concorrenza (14%), la regolamentazione (13%), il costo della produzione e del lavoro (13%) e l'accesso al credito (10%). Si tratta di problematiche che interessano anche le startup, attori vitali per la ripresa dell'economia europea che, per la mancanza di una forte cultura a sostegno delle neo-imprese nell'Unione, spessp dopo pochi anni si trovano a dover cessare la propria attività.
> Annual report on European SMEs 2016
PMI in Italia, ripartenza difficile
Le PMI giocano un ruolo chiave anche nell'economia italiana, con oltre 11,3 milioni di persone occupate nel 2015. Tuttavia, la ripresa delle piccole e medie imprese italiane non procede di pari passo con la media Ue. Tra il 2010 e il 2015, infatti, il valore aggiunto generato dalle PMI italiane è diminuito del 3%, mentre il tasso di occupazione è crollato del 7%.
Nel 2015, in compenso, è aumentato il numero delle neo-imprese, guidate soprattutto da imprenditori under 35 (+10%) e stranieri (+6%). Dal 2012 le startup innovative sono cresciute costantemente, fino a raggiungere quota 5.862 imprese (giugno 2016), con una forte concentrazione nel settore dei servizi (73%).
In base alle previsioni della Commissione Ue, la ripresa economica dell'Italia continuerà ad essere debole anche nel 2017. Si prevede che le PMI genereranno un valore aggiunto di circa lo 0,1%, con un'ulteriore diminuzione dei livelli occupazionali.