Aiuti di Stato - Corte Conti Ue, errori in aumento e norme poco rispettate

Secondo la Corte dei Conti europea, gli Stati membri sono poco consapevoli delle norme in materia di aiuti di Stato

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La Corte dei Conti europea ha condotto un'indagine sul rispetto delle norme Ue sugli aiuti di Stato nei Paesi dell'Unione nel quadro della Politica di Coesione 2007-2013.

Aiuti di Stato

Per aiuti di Stato si intende qualsiasi tipo di aiuto concesso da uno Stato membro che falsi o possa falsare la concorrenza conferendo un vantaggio a determinate imprese, nella misura in cui incida sugli scambi tra i Paesi. In linea di principio, gli aiuti di Stato sono proibiti al fine di assicurare il buon funzionamento del mercato interno. Tuttavia, la concessione di aiuti di una certa entità, in taluni settori, in determinate aree geografiche o in circostanze speciali, nel rispetto delle norme comunitarie in materia, può essere compatibile con il mercato interno. Nel periodo 2010-2014, gli Stati membri hanno concesso aiuti di Stato per una media di 76,6 miliardi di euro l’anno, esclusi gli aiuti al settore finanziario, a quello ferroviario e ai servizi pubblici quali i servizi postali, pari a oltre lo 0,5 % dei 28.

Politica di Coesione

La Politica di Coesione è uno dei principali capitoli di spesa del bilancio dell’Ue. La dotazione totale del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo di coesione (FC) e del Fondo sociale europeo (FSE) per il periodo di programmazione 2014-2020 ammonta a 352 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 347 miliardi di euro del periodo di programmazione 2007-2013. Secondo le stime della Commissione Ue, la spesa dei fondi strutturali ha rappresentato oltre un quarto degli aiuti di Stato concessi nell’Unione nel periodo 2007-2013.

Corte Conti Ue, troppi errori su aiuti di Stato

Attraverso la relazione speciale n. 24/2016 la Corte dei Conti europea si è impegnata a valutare il livello di inosservanza delle norme sugli aiuti di Stato nella Politica di Coesione 2007-2013 e la capacità della Commissione Ue di individuare le cause del problema.

Errori su aiuti di Stato

Dal 2010 al 2014 sono aumentati, in generale, sia il numero di progetti rilevanti dal punto di vista degli aiuti di Stato, sia la percentuale di progetti in cui sono stati riscontrati errori al riguardo, segno che i controlli posti in essere per prevenire tali problemi non sono migliorati nel tempo.

La Corte dei Conti europea ha individuato quattro principali categorie di errori in materia di aiuti di Stato:

  1. intensità di aiuto eccessivamente elevata;
  2. assenza dell’effetto di incentivazione;
  3. non individuazione o mancata notifica dell’aiuto di Stato;
  4. assenza di monitoraggio o inosservanza dei requisiti formali.

Commissione Ue, analisi inadeguate

Per il periodo di programmazione 2007-2013, le modalità adottate dalla Dg Politica regionale (REGIO) e dalla Dg Occupazione (EMPL) per la registrazione dei casi di inosservanza delle norme sugli aiuti di Stato individuati non consentivano loro di procedere ad un’analisi adeguata degli errori concernenti questo tipo di aiuti.

Per il periodo di programmazione 2014-2020 è stata istituita una banca dati denominata MAPAR (Management of Audit Processes, Activities and Ressources) per registrare gli esiti delle valutazioni su FESR, FC e FSE, classificate per tipo, categoria e gravità. Gli auditor della Corte dei Conti europea hanno però rilevato che la Dg Concorrenza (COMP) non aveva accesso alla banca dati MAPAR.

L’assenza di banche dati solide e lo scambio insufficiente di informazioni sugli errori individuati fra le DG della Commissione Ue hanno impedito un’analisi esaustiva che avrebbe potuto aiutare la Commissione europea a definire misure preventive più mirate e calibrate per gli Stati membri e i diversi programmi.

Controlli insufficienti

Le autorità di audit degli Stati membri sono un anello importante della catena di controllo su cui la Commissione europea costruisce la sua garanzia per la Politica di Coesione. Tuttavia, rispetto alla Commissione Ue o alla Corte dei Conti europea, le autorità di audit hanno individuato molti meno casi di inosservanza delle norme sugli aiuti di Stato.

Quasi tutte le autorità di audit che hanno aderito all’indagine della Corte dei Conti Ue ritengono che il quadro normativo dell’Unione sugli aiuti di Stato sia piuttosto complesso e che sarebbe utile un sostegno maggiore da parte dell'Esecutivo. Quest'ultimo si è quindi adoperato per semplificare la legislazione applicabile sugli aiuti di Stato, promuovendo la capacità amministrativa negli Stati membri; il nuovo regolamento generale di esenzione (RGEC) prevede, infatti, esenzioni più ampie dall'obbligo di notifica, rafforza la trasparenza e introduce dei requisiti di valutazione.

Raccomandazioni

Nella relazione la Corte dei Conti europea raccomanda quindi alla Commissione Ue di:

  • imporre l’adozione di azioni correttive laddove le misure non siano conformi alle norme in materia di aiuti di Stato;
  • utilizzare la propria banca dati sugli aiuti di Stato (MAPAR) in modo da poter analizzare facilmente la tipologia, la frequenza, la gravità, l’origine geografica e la causa delle irregolarità, nonché monitorare periodicamente la capacità degli Stati membri di adempiere alle norme sugli aiuti di Stato;
  • approvare i grandi progetti solo dopo il nulla osta interno relativo agli aiuti di Stato e richiedere sistematicamente ai Paesi Ue di notificare l’aiuto ove necessario;
  • garantire, entro la metà del 2017, che l’estensione e la qualità dei controlli svolti dalle autorità di audit degli Stati membri per accertare il rispetto delle norme sugli aiuti di Stato siano sufficienti;
  • avvalersi della facoltà di sospendere i pagamenti agli Stati membri, se la condizionalità ex ante sugli aiuti di Stato non fosse soddisfatta entro la fine del 2016.

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