Dall'universita' di Stanford un nuovo sistema di purificazione delle acque
Alcuni ricercatori della Stanford University stanno sviluppando una nuova tecnologia per depurare l’acqua in maniera semplice, poco costosa e a basso consumo di energia. Il dispositivo utilizza un pezzo di cotone trattato con nanomateriali ed uccide i batteri mediante campi elettrici, velocemente ed impiegando solo il 20% della potenza richiesta dai filtri tradizionali.
Il filtro sviluppato a Stanford risulta maggiormente efficace rispetto ai metodi chimici utilizzati per sterilizzare l’acqua, che prevedono l'aggiunta di cloro o di ferro e richiedono un rifornimento continuo di prodotti chimici.
In pratica questo filtro inattiva i batteri utilizzando impulsi elettrici provenienti da un campo elettrico intorno ad un pezzo di cotone rivestito con particelle di argento, che possiede proprietà antimicrobiche, e nanotubi di carbonio, che sono altamente conduttivi.
Per rivestire il cotone, i ricercatori lo immergono nella soluzione di nanotubi di carbonio, lo lasciano asciugare ed infine lo immergono nella soluzione di nano particelle d'argento.
Dal momento che i nanomateriali si attaccano bene al cotone, il filtro diventa altamente conduttivo e richiede meno energia per funzionare: nel momento in cui i batteri attraversano il filtro l'elettricità li uccide.
Questa tecnologia potrebbe salvare almeno un miliardo di persone, che ha accesso solo ad acque contaminate, da patologie quali colera, tifo ed epatite.
Dai test preliminari, descritti online sulla rivista Nano Letters, il filtro è in grado di inattivare circa il 98% dei batteri presenti nell'acqua e se è vero che anche un singolo batterio può essere nocivo, il professor Cui, uno dei coordinatori del team di scienziati impegnati nel progetto, confida di poter migliorare il funzionamento dei filtri, così da garantire ai Paesi in via di sviluppo un metodo di purificazione delle acque praticabile e a basso costo.