Lobby – Bruxelles vuole registro trasparenza obbligatorio
Dopo il clamore suscitato dalla nomina di Barroso a Goldman Sachs, Bruxelles cerca di gettare acqua sul fuoco proponendo un registro per la trasparenza obbligatorio in tutte le istituzioni Ue.
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Bruxelles torna a invocare maggiore trasparenza nei rapporti con le lobby e nel processo decisionale. Dopo i recenti scandali legati al cosiddetto meccanismo delle “porte girevoli” (il continuo movimento di persone divise tra attività politica e attività di lobbying per conto di gruppi industriali), che hanno coinvolto l’ex presidente della Commissione europea Manuel Barroso, passato a Goldman Sachs, e l'ex commissaria Neelie Kroes, passata a Uber e che aveva una società offshore mai dichiarata, l'Esecutivo Ue prova a placare le polemiche. Lo fa proponendo un registro per la trasparenza obbligatorio per tutti i rappresentanti di interessi che cercano di influenzare il processo decisionale a Bruxelles, ad ogni livello.
Registro trasparenza: la situazione attuale
Commissione e Parlamento sono già un passo avanti: Palazzo Berlaymont ha previsto l’iscrizione dei rappresentanti di interessi che incontrano i suoi responsabili politici in un registro per la trasparenza accessibile al pubblico. A partire dal 1º dicembre 2014 la Commissione ha pubblicato informazioni sugli incontri che i commissari, i membri del loro gabinetto e i direttori generali hanno avuto con tutti i rappresentanti di interessi. Di norma, queste riunioni possono svolgersi solo con persone o entità presenti nel registro per la trasparenza.
Sulla scorta dell'esempio europeo, il Ministero dello Sviluppo economico ha lanciato a inizio settembre il proprio registro per la trasparenza, pensato come strumento di partecipazione attiva e controllo, per fornire ai cittadini ulteriori contributi informativi su chi sono gli interlocutori del Ministero e in che modo interagiscono con lo stesso.
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La proposta della Commissione: iscrizione al registro obbligatoria
Sia nel caso della Commissione che del Parlamento Ue, l'iscrizione al registro per la trasparenza avviene su base volontaria. Renderla obbligatoria è l'obiettivo della Commissione europea, che propone un accordo interistituzionale in grado di porre in essere un sistema solido per garantire la trasparenza delle attività di lobby, sulla base dell’attuale registro per la trasparenza volontario di Parlamento e Commissione. In base a tali proposte, gli incontri con i responsabili politici delle tre istituzioni sarebbero subordinati alla previa iscrizione nel registro per la trasparenza.
La proposta chiarisce inoltre la portata delle attività e gli organismi interessati, rafforza il monitoraggio e l’applicazione efficace del codice di condotta del registro per i lobbisti e punta a migliorare la qualità dei dati grazie a una semplificazione dei requisiti e a un maggiore controllo. La Commissione propone di aumentare le risorse disponibili per conseguire tale obiettivo. Gli iscritti che non rispettano il codice di condotta potrebbero andare incontro a una sospensione temporanea delle loro interazioni con le istituzioni o alla cancellazione dal registro.
“Le istituzioni Ue devono collaborare per riguadagnare la fiducia dei cittadini. Occorre maggiore apertura su tutto ciò che facciamo. La proposta di un registro per la trasparenza obbligatorio per il Parlamento, il Consiglio e la Commissione costituisce un passo importante nella giusta direzione. I cittadini hanno il diritto di sapere chi cerca di influenzare il processo legislativo dell’Ue. Proponiamo una regola semplice: nessuna riunione con i responsabili politici se prima non ci si è iscritti nel registro. Attraverso il registro, il pubblico potrà vedere chi svolge attività di lobbismo, chi rappresenta e quanto spende”, ha dichiarato il commissario Ue per la migliore legislazione Frans Timmermans.