Paesi Arabi - export e internazionalizzazione con Joint Italian Arab Chamber
La Joint Italian Arab Chamber diventa l'unico soggetto abilitato a garantire l'origine delle esportazioni italiane verso i Paesi Arabi.
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Per chiunque sia interessato ad avviare processi di internazionalizzazione o ad approdare sui mercati dei Paesi Arabi sarà particolarmente utile sapere che la Lega degli Stati Arabi, di comune accordo con l'Unione delle Camere di Commercio dei Paesi Arabi, ha riconosciuto ufficialmente la Joint Italian Arab Chamber come unico soggetto abilitato a garantire l'origine della merce esportata dalle imprese italiane verso l'area di riferimento.
Lega degli Stati Arabi
La Lega degli Stati Arabi, o Lega Araba, è un'organizzazione internazionale politica di Stati del Nord-Africa, del Corno d'Africa e del Medio Oriente, nata il 22 marzo 1945. Comprende 22 membri, di cui i primi ad aderire sono stati: Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Iraq, Libano, Siria. Ad essi si sono aggiunti negli anni: Algeria, Bahrain, Comore, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Kuwait, Libia, Mauritania, Marocco, Oman, Palestina, Qatar, Somalia, Sudan,Tunisia e Yemen.
Obiettivi principali della Lega sono:
- la promozione di relazioni più strette fra i Paesi aderenti attraverso il coordinamento delle attività politiche secondo principi di collaborazione,
- salvaguardia delle rispettive sovranità e indipendenza,
- approccio di ottica generale per gli affari e gli interessi dei Paesi Arabi.
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Joint Italian Arab Chamber
Presentata ufficialmente a febbraio 2016, la Joint Italian Arab Chamber (JIAC) è un'associazione senza scopo di lucro costituita da rappresentanti dell'industria, del sistema bancario e delle istituzioni italiane – tra cui Confindustria, ICE, Simest, SACE – con il sostegno di importanti gruppi imprenditoriali e delle principali istituzioni arabe, tra cui, per l'appunto, la Lega degli Stati Arabi, l'Unione Generale delle Camere di Commercio Arabe, ambasciatori e diplomatici arabi a Roma.
L'associazione ha la mission di svolgere un ruolo di ponte tra l'Italia e l’area MENA (acronimo di Medio Oriente e Nord Africa). In particolare, la JIAC intende dare impulso alle attività di promozione e sviluppo delle relazioni economiche e commerciali tra le due aree e svolge funzioni di assistenza e supporto alle imprese interessate ad avviare o che hanno già avviato processi di internazionalizzazione nei mercati di riferimento.
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JIAC ora soggetto unico di garanzia merce italiana
La notizia è che, con l'invio nelle scorse ore di una nota al Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Consiglio economico e sociale della Lega degli Stati Arabi, di comune accordo con l'Unione delle Camere di Commercio dei Paesi Arabi, ha riconosciuto ufficialmente la Joint Italian Arab Chamber come unico soggetto abilitato a garantire l'origine della merce e dei beni esportati dalle imprese italiane verso i Paesi Arabi.
La nota specifica, inoltre, che i soggetti in passato preposti a tale funzione di garanzia non sono più autorizzati a certificare l'origine della merce made in Italy e non rappresentano più nè la Lega degli Stati Arabi nè l'Unione delle Camere di Commercio Arabe in Italia e all'estero.
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Interscambio Italia-Paesi Arabi
Secondo i dati diffusi dalla Camera di Commercio Italo-Araba a gennaio 2016 relativamente al periodo gennaio-settembre 2016, l’interscambio commerciale fra Italia e Paesi Arabi è valso 38,7 miliardi di euro, con un calo dell’1,8% rispetto all'analogo periodo del 2014. Sempre nei primi 9 mesi del 2015 il saldo commerciale è stato favorevole all’Italia per 5,8 miliardi di euro. In generale, i prodotti che sono saliti di più, a livello di vendite, nei Paesi Arabi sono in linea con i settori chiave dell’export italiano, e cioè: macchinari, automotive, agroindustria, tessile e abbigliamento, arredamento, chimica e farmaceutica, metalli.
Di seguito, qualche dato sull'export italiano per il periodo gennaio-settembre 2015 in alcuni dei principali Paesi Arabi.
Verso l’Egitto l'export nostrano è aumentato dell’11,4% e ha riguardato principalmente macchinari, prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio, prodotti della siderurgia, prodotti chimici di base, metalli, motori e apparecchiature elettriche, strumenti e forniture mediche e dentistiche, mobili e prodotti di colture permanenti.
Anche le esportazioni italiane verso l’Iraq sono salite - questa volta del 12% - con i maggiori aumenti nei macchinari e nei prodotti della siderurgia. Verso la Giordania, invece, le spedizioni made in Italy sono aumentate del 19%, sotto la spinta di autoveicoli, derivati dalla raffinazione del petrolio, gioielleria e alimentare.
Una crescita dell'export nostrano, anche se più modesta, si è registrata anche in Arabia Saudita, dove il dato ha registrato un +7%, con aumenti soprattutto per macchinari, mobili, tessile e abbigliamento, alimentari, prodotti chimici e plastiche, metalli e prodotti della siderurgia, apparecchiature elettriche.
Un aumento piuttosto consistente dell'export italiano, invece, si è raggiunto verso gli Emirati Arabi Uniti, dove la merce proveniente da Roma è aumentata del 18,7%. Anche in questo caso, l'incremento ha riguardato, tra gli altri: macchinari, autoveicoli e aeromobili; alimentari; tessile e abbigliamento; chimica e prodotti in plastica; metalli e prodotti della siderurgia; medicinali, etc.
Infine, l'aumento più consistente delle spedizioni si è avuto nell'Oman, dove l'export made in Italiy è aumentato del 45%, soprattutto nei settori: macchinari, autoveicoli, prodotti alimentari, tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio; motori, generatori e trasformatori elettrici; apparecchiature per la distribuzione e il controllo elettricità; mobili.
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Expo 2020 Dubai
Ricordiamo, infine, che un'importante opportunità per le imprese italiane di promuovere il proprio business nel promettente contesto economico degli Emirati Arabi Uniti sarà offerta da Expo 2020 Dubai.
Presentata a maggio scorso durante l'Arab Media Forum 2016, l'esposizione universale approderà a Jebel Ali, in un'area di 438 ettari, da ottobre 2020 ad aprile 2021. La struttura dell'evento, per cui ci si attende un'affluenza di 25 milioni di visitatori, prevede una piazza centrale di 2 chilometri quadrati, collegata ai padiglioni, dedicati ai tre temi focus dell'Expo: opportunità, mobilità, sostenibilità.
Photocredit: Author Nora.alsh2