Veneto: rifiuti, un fondo di garanzia per i Comuni disagiati
Sostenere le amministrazioni comunali negli interventi di bonifica e risanamento ambientale. E’ questo l’obiettivo del provvedimento della Giunta regionale per l'istituzione di un fondo di garanzia a favore delle amministrazioni comunali disagiate per la presenza di impianti di gestione dei rifiuti. Il fondo – finanziato con risorse regionali – sarà utilizzato anche per coprire i costi derivanti dalla gestione post-mortem di discariche non più attive.
Il provvedimento – approvato su proposta dell’assessore all’Ambiente, Maurizio Conte – prevede l’istituzione di un fondo di garanzia con la quale saranno finanziati interventi di bonifica e ripristino ambientale a carico delle amministrazioni pubbliche, insieme allo smaltimento delle discariche non più attive.
Con questo primo documento la Giunta ha inteso individuare in prima istanza le tipologie e l’entità del contributo, in attuazione della normativa regionale di settore. Si tratta di un provvedimento sperimentale – ha sottolineato Conte - che potrà essere ulteriormente perfezionato.
“Nei giorni scorsi, compiuti ulteriori approfondimenti e svolte le opportune considerazioni in sede consiliare – ha evidenziato l’assessore - la giunta ha ritenuto di rivedere le tipologie impiantistiche assoggettate e le aliquote del contributo ambientale, definendo i nuovi importi. In particolare con questo provvedimento sono state escluse dall’assoggettamento del contributo gran parte delle attività di recupero che rappresentano da sempre in Veneto un’eccellenza nell’ambito della gestione dei rifiuti, come peraltro riconosciuto anche a livello nazionale”.
Per finanziare il fondo la Regione utilizzerà risorse proprie per far fronte ai costi derivanti dalla gestione post-mortem di discariche non più attive e per finanziare interventi di bonifica e ripristino ambientale a carico delle amministrazioni pubbliche.
In base alla normativa regionale la Giunta, una volta sentita la competente Commissione consiliare, provvederà a: individuare le tipologie di impianti; determinare l’entità del contributo; definire i criteri per la suddivisione del contributo fra i Comuni disagiati dalla presenza degli impianti.