Fondi strutturali: sistemi di controllo, ok dalla Corte dei conti Ue a interventi della Commissione
Missione compiuta o quasi. Secondo la relazione speciale della Corte dei conti europea (CCE), la Commissione Ue - cui spetta il compito di monitorare l'utilizzo dei fondi strutturali - è riuscita a correggere e a migliorare i sistemi di gestione e controllo attivati dagli Stati membri. Ma rimangono alcune lacune, in particolare i tempi di attuazione delle procedure eccessivamente lunghi.
Esaminando 40 programmi precedentemente risultati carenti dal punto di vista dei sistemi di gestione e controllo, la Corte ha individuato successi e debolezze delle azioni di Bruxelles per migliorarli.
Il giudizio è che le azioni intraprese sono adeguate, ma che il tempo impiegato deve essere ridotto. In particolare, la CCE, ha raccomandato di:
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ridurre i tempi tra l’individuazione dei problemi e la realizzazione degli interventi correttivi;
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basare le rettifiche finanziarie sui tassi di errore rilevati dalle autorità di audit e assicurare che tali rettifiche riguardino tutte le spese sostenute nell'ambito di sistemi di gestione e controllo carenti.
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comunicare le best practice che le autorità degli Stati membri devono seguire per i controlli di primo livello.
Infine, a Commissione, Parlamento e Consiglio, la Corte dei conti ha suggerito di valutare se modificare - in sede di discussione dei piani di spesa per la Coesione – i provvedimenti che riguardano la riassegnazione del sostegno concesso attraverso il fondo di coesione e i fondi strutturali e la possibilità di sostituire spese risultate non ammissibili.