UE: agevolare lo sviluppo delle fonti rinnovabili
In Europa, la realizzazione dei progetti per l'accesso all'energia pulita nelle zone rurali viene spesso ostacolata da oneri amministrativi e burocrazia, nonostante sia già passato un anno dall’attuazione dei National Renewable Energy Action Plans (NREAPs) da parte degli Stati membri. Bruxelles, tuttavia, ritiene che la situazione stia migliorando.
Fonti comunitarie affermano che le complicate procedure burocratiche necessarie ad autorizzare e pianificare tali progetti "rappresentano ad oggi considerevoli barriere alla crescita del settore delle energie rinnovabili nell'UE, in particolare per quanto concerne l'elettricità".
Brook Riley, portavoce di Friends of the Earth Europe, ritiene che i NREAPs stiano dando risultati positivi, ma che "la loro attuazione sia stata irregolare nei vari Paesi, come si può evincere dalla grande differenza d'approccio alle energie rinnovabili tra la Germania e la Polonia".
Le comunità rurali devono spesso affrontare problemi di accesso all'energia pulita - il più delle volte difficoltoso e caro - possono contare su una scelta limitata di opzioni energetiche e sono più vulnerabili alle interruzioni delle forniture. Inoltre, le fonti di energia rinnovabile spesso non godono di ottima fama presso l'opinione pubblica locale, turbata dall'impatto delle turbine eoliche e dei cavi aerei.
I gruppi che supportano l'energia rurale, come il Future of Rural Energy in Europe (Free), fanno notare la presenza di ulteriori problemi per gli abitanti delle campagne, tra cui il fatto che le abitazioni rurali spesso siano inefficienti dal punto di vista energetico.
In risposta Bruxelles ritiene che un'alternativa valida potrebbe essere rappresentata dalle cosiddette reti "intelligenti", che potrebbero aiutare i consumatori rurali ad evitare sprechi energetici e a risparmiare denaro, a minimizzare i danni causati da black out e cali di tensione e a migliorare le telecomunicazioni.
La Commissione sta attualmente progettando una proposta legislativa sulle infrastrutture energetiche - che sarà presentata alla fine di ottobre 2011 - che cercherà di estendere e migliorare la fornitura di energia prodotta da fonti rinnovabile.
Günther Oettinger, commissario UE per l'energia ha annunciato che i 200 miliardi di euro che i Paesi membri dovranno destinare al settore nei prossimi 10 anni dovranno essere in parti ricavati dalla promozione di investimenti privati con contributi pubblici.
Entro il 2014, inoltre, l'UE mira ad istituire un mercato unico dell'energia elettrica, in modo da affrontare l'aumento della domanda e la variabilità degli approvvigionamenti.