UE: fondi alla ricerca contro rischi epidemiologici imprevisti
La Commissione europea ha stabilito di destinare 12 milioni di euro in favore di ANTIGONE, un nuovo progetto di ricerca teso a rafforzare la capacità dell’Europa di rispondere ad agenti patogeni, come il ceppo virulento Escherichia coli (E. coli) che, negli ultimi mesi, ha causato l'infezione di quasi 4mila persone in Europa e il decesso di 46.
Il Settimo programma quadro prevede per il periodo 2007-2013 un budget di oltre 170 milioni di euro per attività di ricerca sulle epidemie emergenti.
L'UE ha già finanziato ricerche sul patogeno E. coli enteroemorragica che riguardano principalmente gli aspetti della sicurezza degli alimenti e dell’acqua.
Una prima proposta inoltrata alla Commissione è PREDEMICS (Preparedness, Prediction and Prevention of Emerging Zoonotic Viruses with Pandemic Potential using Multidisciplinary Approaches), incentrata su quattro famiglie di virus con un potenziale epidemico in Europa, quali l’influenza, l’epatite E, la rabbia, le malattie legate alla rabbia generate dai lyssavirus, oltre alle infezioni causate dal virus dell’encefalite giapponese o dal virus della febbre del Nilo occidentale.
Con l’assegnazione di altri 12 milioni di euro verso questo settore di ricerca, potrà essere finanziato anche il progetto ANTIGONE (ANTIcipating the Global Onset of Novel Epidemics), che permetterà di integrare la ricerca in tema Escherichia coli, produttore della tossina Shiga (STEC), con studi su altri batteri e virus, come la febbre emorragica Crimea-Congo, l’ebola, la SARS, la peste, la febbre Q, ecc.
In particolare, sarà un consorzio transnazionale, denominato appunto ANTIGONE, ad avviare quest’autunno un’attività di ricerca volta ad ottenere un quadro scientifico il più completo possibile sul nuovo ceppo di E. coli, cui sarà specificamente destinato un importo di circa 2,1 milioni di euro, e su una serie di altri agenti patogeni virulenti potenzialmente pericolosi per la salute umana, con gli obiettivi di:
- individuare, studiare, prevenire e combattere nuovi rischi epidemiologici,
- isolare i fattori che inducono gli agenti patogeni batterici e virali a superare le barriere di specie trasmettendosi così agli esseri umani.
Máire Geoghegan-Quinn, commissaria europea per la ricerca, l’innovazione e la scienza, ha dichiarato: “La nostra politica è di concentrare i finanziamenti UE nella ricerca e nell’innovazione sulle tematiche che più investono la maggior parte degli europei, e, chiaramente, la salute è in cima alla lista. Mi rallegro del fatto che siamo riusciti ad assegnare questi fondi aggiuntivi per rafforzare ulteriormente la capacità dell’Europa di individuare e contrastare lo scoppio di epidemie”.
I due progetti, ANTIGONE e PREDEMICS, saranno condotti in stretta collaborazione.