Marche: oltre 1 milione di euro per aiutare le donne a conciliare i tempi di vita e lavoro
Si chiamano Life e Oasis i due macrointerventi che la Regione Marche intende mettere in atto per favorire la gestione del tempo delle mamme lavoratrici. Potranno presentare la richiesta di contributo gli enti territoriali, soggetti privati e datori di lavoro pubblici e privati che gestiscono o intendono attivare un servizio di pubblica utilità in forma convenzionata con un ente pubblico, donne occupate, disoccupate, inoccupate e professioniste.
Life nasce dall’esigenza di allineare l’Italia agli standard europei di crescita economica attraverso la valorizzazione del lavoro delle donne, al fine di aumentare la qualità dei nidi e creare maggiori opportunità lavorative per giovani educatori ed educatori al momento disoccupati.
"Potenziare i servizi dei nidi - spiega l'assessore alle Pari Opportunità della Regione - contribuisce in modo rilevante al raggiungimento di questi obiettivi, realizzando per le donne un servizio per i propri figli più consono alle esigenze di conciliazione".
Una delle iniziative previste nel progetto, dal nome Educatrici domiciliari-mamme di giorno, coinvolgerà educatori e mamme appositamente formate per il servizio di nido ad un massimo di 5 bambini, tra i 12 e i 36 mesi di vita, in uno spazio idoneo messo da essi a disposizione.
Aumentare l’occupazione femminile è invece l’obiettivo del progetto Oasis, che prevede l’erogazione di assegni per un massimo di 1.500 euro al fine di aiutare le famiglie ad affrontare le spese per i servizi di prima infanzia, comprese quelle per il baby sitting, per la frequenza di ludoteche, campi scuola, centri estivi e per l'accesso a servizi destinati a bambini disabili.
L’importo complessivo messo a disposizione per i due macrointerventi corrisponde a 1.014.000 euro, di cui 973.448 euro vengono suddivisi tra le cinque province marchigiane in base al numero delle donne residenti e 40.560 euro sono destinati alla Regione per sostenere i costi per l’assistenza tecnica.
La pianificazione di risorse, tempi e modi di realizzazione dei progetti competerà alle province stesse, le quali potranno provvedere all’integrazione dei contributi con fondi propri.