UE: la nuova politica di coesione europea dopo il 2013
Rafforzare la politica di coesione dopo il 2013, questo il monito lanciato dal Parlamento europeo nel corso della Settimana europea delle regioni e delle città. L'evento, che si concluderà il 7 ottobre, ha riunito a Bruxelles rappresentanti del settore pubblico e privato, delle università e della società civile, al fine di definire le linee guida necessarie al perseguimento degli obiettivi comunitari fissati per il 2020.
Tra i principali scopi dell'Europa 2020 figurano:
- la riduzione delle emissioni inquinanti e lo sviluppo di fonti energetiche alternative,
- investire il 3% del PIL europeo in ricerca e sviluppo,
- migliorare i target europei in materia di occupazione ed istruzione,
- ridurre il tasso di povertà.
Tali obiettivi possono essere raggiunti solo traducendoli a livello regionale, ha ricordato il Commissario per la politica regionale, Johannes Hahn. La nuova politica di coesione europea dovrà per tanto basarsi sui seguenti principi:
- definizione delle priorità strategiche per lo sviluppo di una visione trasversale tra diverse aree politiche,
- coordinamento delle autorità pubbliche affinché si muovano nella stessa direzione,
- sviluppo di partenariati tra il settore pubblico e privato,
- rispetto delle situazioni specifiche di ogni città e regione dell'UE.
I principi sopra enunciati permetteranno di soddisfare le priorità della nuova politica europea di coesione economica, sociale e territoriale:
- innovazione,
- sviluppo delle competenze e della società della conoscenza,
- economia verde e competitiva, volta a creare nuovi posti di lavoro.
La ricerca dei fondi, soprattutto nel settore della ricerca e dell'innovazione, rappresenta la difficoltà maggiore da superare, a causa degli ostacoli posti da varie banche. Fortunatamente la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) ha definito insieme alla Commissione strumenti idonei al finanziamento di nuovi progetti di ricerca.
Il perseguimento delle presenti priorità è subordinato all'adozione di una politica regionale forte e ben finanziata, ha affermato il vice-presidente Rodi Kratsa-Tsagaropoulou. A tal fine occorre un miglior coordinamento delle risorse nazionali e maggiore flessibilità.
Settimana europea delle regioni e delle città