Confindustria: senza ricerca e innovazione non puo' esserci ricchezza
E' la sintesi estrema dei contenuti espressi nell’Ottava Giornata della ricerca e innovazione di Confindustria. Si è svolto stamane l'appuntamento annuale dedicato a discutere il ruolo dell'innovazione per la crescita industriale del Paese, nel quadro delle opportunità e delle sfide della strategia Europa 2020 e dell'Innovation Union, il cui piano verrà presentato domani.
Il Forum si è aperto con gli interventi del Vice Presidente della Commissione europea e Commissario per l'Industria Antonio Tajani, della Commissaria europea alla Ricerca, Innovazione e Scienza Màire Geoghegan-Quinn e del Ministro dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini.
Il Commissario Tajani ha parlato degli strumenti per l’innovazione recentemente elaborati dalla Commissione europea, in particolare dell’Innovation action plan, che sarà reso pubblico domani, e della Comunicazione sulla politica industriale, di prossima diffusione, ma anche di iniziative già approvate come le nuove norme sul brevetto europeo.
Inoltre, come già anticipato su queste pagine, ha riferito che la Commissione sta lavorando ad una direttiva che, nell’ambito dello Small Business Act, imporrà alle pubbliche amministrazioni di pagare entro 60 giorni i debiti verso le PMI, mentre è in via di definizione un accordo con l’Unione africana per il reperimento delle materie prime.
La Commissaria Geoghegan-Quinn ha sottolineato l’importanza dell’innovazione per confrontarsi con le grandi sfide attuali, dal cambiamento climatico all’invecchiamento della popolazione, e ha individuato una serie di priorità che sono al centro dell’azione per rendere più competitiva l’Europa.
Queste comprendono il miglioramento delle conoscenze e degli skills, il potenziamento della ricerca pubblica attraverso finanziamenti adeguati e l’attrazione di ricercatori nelle università e nelle istituzioni di ricerca pubbliche, ma anche un maggiore ruolo delle autorità nazionali per sviluppare i propri sistemi di ricerca e stringere alleanze con altri attori chiave e infine la creazione di un mercato unico dell’innovazione.
Il ministro Gelmini ha invece ricordato le riforme promosse dall'attuale Governo in materia di conoscenza e ricerca, andando incontro agli obiettivi di Europa 2020, cioè destinare il 3% del PIL ad investimenti in R&S, giungere ad un tasso di abbandono scolastico inferiore al 10% ed al 40% di laureati sull’intera popolazione.
In particolare l’azione del ministero è stata diretta a riformare la scuola superiore nell’ottica di una saldatura tra sistema della formazione e mondo del lavoro e l’istruzione universitaria puntando ad ottenere una governance più efficiente, la valorizzazione del merito e maggiore razionalizzazione nell’assegnazione delle risorse sulla base delle performance realizzate.
Il ministro ha anche anticipato che nelle intenzioni del Governo c’è il ripristino del credito d’imposta e che il bando molto atteso da oltre 900 milioni di euro per i distretti di alta tecnologia, di cui abbiamo scritto lo scorso luglio, dovrebbe essere firmato e pubblicato a breve.
Al termine di questa sezione è intervenuta la Presidente del Progetto Speciale Ricerca e Innovazione di Confindustria Diana Bracco che ha sottolineato l'importanza di adottare programmi di medio-lungo termine, citando a titolo di esempio il Recovery Act dell’amministrazione Obama, perché competitività e produttività sono le principali molle della ricchezza e solo l’innovazione potrà consentire all’Europa, e all’Italia in particolare, di non arretrare sotto la pressione di paesi quali Cina, India, Sud Corea, Stati Uniti.
Sebbene quindi via sia la consapevolezza della necessità di contenere la spesa pubblica, per evitare un ulteriore aggravarsi del debito, vi è un invito deciso ad investire in azioni quali il Progetto Nord-Sud e il Piano nazionale della ricerca, perché "i ritorni di sistema andranno a vantaggio anche dei bilanci pubblici".
All’intervento di Diana Bracco hanno fatto seguito due tavole rotonde.
La prima, dal titolo "Dove l’innovazione ha generato crescita tumultuosa", ha visto la partecipazione di Valerio Battista, CEO Prysmian, Pier Carlo Padoan, Vice Segretario Generale e Capo Economista OCSE, Alberto Quadrio Curzio, Docente dell’Università Cattolica di Milano e dell'Accademia dei Lincei e Aldo Romano Presidente e AD STMicroelectronics.
La seconda, "Innovazione e territori: a che velocità andiamo?", cui sono intervenuti Giorgio Iannotti, Direttore Generale e COO Gruppo Magnaghi, Francesco Profumo, Rettore Politecnico Torino, Gian Mario Spacca, Presidente Regione Marche e Renzo Tondo, Presidente Regione Friuli Venezia Giulia.
Al termine delle due sessioni, l’incontro si è concluso con l’intervento della Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha innanzitutto espresso condivisione rispetto agli obiettivi e alle scelte europee, come la richiesta di rigore nei conti pubblici e la strategia Europa 2020.
D’altra parte ha affermato alcuni punti particolarmente importanti per Confindustria:
- l'approvazione in tempi brevi della riforma dell’università;
- la necessità di implementare iniziative come il PNR e il Piano Nord-Sud e di sostenerle con risorse adeguate, destinate non solo alle Regioni della Convergenza, ma a tutto il territorio nazionale;
- l'utilità del credito di imposta come strumento accessibile alle piccole imprese per attivare progetti di innovazione, a cui si chiede di destinare un miliardo di euro ogni anno;
- la conferma dell’impegno a supporto delle imprese che vogliano accedere ai fondi comunitari e la soddisfazione per la possibile semplificazione, anticipata dalla Commissaria Geoghegan-Quinn, delle procedure di partecipazione a tali programmi.