Basilea 3: il Parlamento europeo chiede maggiore impegno nell'applicazione delle nuove norme
Il Comitato di Basilea ha approvato domenica i nuovi standard sui requisiti patrimoniali delle banche e il Parlamento europeo ha già raccolto in una risoluzione le proprie perplessità sul sistema destinato a garantire la stabilità finanziaria. Preoccupazione anche dalle imprese che temono una strozzatura del credito bancario, mentre i mercati accolgono con favore le nuove norme e il Presidente della Banca centrale europea Trichet si dichiara fiducioso sulla loro efficacia.
Questi i numeri di Basilea III:
- il target minimo per il patrimonio complessivo resta fermo all'8% delle attività ponderate per il rischio;
- il requisito per il patrimonio di qualità primaria, quello composto da capitale e riserve, passa dal 2% al 4,5%;
- il requisito minimo per il patrimonio di base sale dal 4% al 6%;
- introdotto un cuscinetto di capitale aggiuntivo sopra i minimi pari al 2,5% delle attività ponderate per il rischio, che potrà aumentare fino al 5% quanto più aumenta l'entità dei finanziamenti concessi.
La risoluzione votata dal Parlamento europeo pone la questione di come assicurare che i nuovi standard riducano il rischio di crisi finanziarie senza compromettere la crescita economica e garantendo l'equità delle condizioni a livello globale.
In questo modo il Parlamento ha in parte anticipato la posizione che assumerà al momento di esprimersi in merito alle proposte della Commissione europea per aggiornare la direttiva sui requisiti patrimoniali (CRD IV) e ha lasciato intendere la volontà di optare per il recepimento delle norme di Basilea nel diritto comunitario.
In particolare la risoluzione solleva le seguenti questioni:
- la necessità di una valutazione dell'impatto cumulativo sulle banche dei nuovi standard di Basilea e di tutti gli altri regolamenti attualmente in vigore o in preparazione;
- il rischio che un approccio "one size fits all" soffochi la ripresa economica;
- la necessità di garantire un livello globale di parità, anche in considerazione del mancato riconoscimento delle agenzie di rating esterne e del fatto che le norme si applicano solo ad alcuni tipi di banche;
- il richiamo alla cautela nel ricorso al leverage ratio;
- la raccomandazione a monitorare il comportamento delle banche per assicurarsi che non scarichino sugli utenti finali dei servizi finanziari i costi di attuazione delle norme di Basilea III.
Infatti, anche se l'applicazione delle nuove regole procederà gradualmente per giungere alla piena adozione solo nel 2019, le banche dovranno decidere come provvedere al rafforzamento patrimoniale richiesto e, a meno che non stabiliscano di comprimere la remunerazione per gli azionisti, questo si tradurrà in un aumento dei costi per i clienti o in una riduzione degli investimenti.
L'Associazione bancaria italiana si è dichiarata pronta a recepire le nuove regole, ricordando tuttavia che è essenziale "un'applicazione omogenea in termini di aree geografiche coinvolte e tempistica per evitare distorsioni competitive tra i diversi mercati bancari e quindi tra le diverse economie".