UE: proposta una tassa sulle operazioni finanziarie
Rivolgendosi alla Commissione europea, il Parlamento ha affermato che l'analisi valutativa dovrà:
- tenere conto dei parametri relativi all'evasione fiscale, alla migrazione di capitali e al loro impatto sugli investitori e sulle PMI;
- considerare i vantaggi e gli svantaggi dell'introduzione della tassa solamente nell'UE, rispetto a una sua introduzione a livello globale;
- analizzare i costi di riscossione e la distribuzione dei ricavi tra i Paesi, quantificando l'aumento dei costi di transazione in tutti i mercati potenzialmente interessati.
Secondo gli europarlamentari la tassa sulle operazioni finanziarie potrà:
- attenuare gli effetti collaterali negativi solitamente associati alle imposte indirette sulla raccolta di capitali:
- contribuire alla stabilizzazione dei mercati finanziari;
- prevenire una futura crisi finanziaria.
La tassa non dovrà minare il funzionamento degli istituti di credito, bensì dovrà garantire "la capacità di finanziare investimenti nell'economia reale, nonché di prevenire l'eccessiva assunzione di rischi". La risoluzione si conclude con l'invito rivolto alla Commissione e al Consiglio di valutare l'impatto che gli strumenti finanziari potranno avere nel sostenere l'adattamento ai cambiamenti climatici e finanziare la cooperazione allo sviluppo.