La Carta europea delle donne
"La Carta rappresenta l'impegno della Commissione per rendere la parità tra uomini e donne una realtà nell'UE", ha affermato il presidente José Manuel Barroso. "Le donne e gli uomini incontrano ancora disuguaglianze diffuse, con gravi ripercussioni sulla coesione economica e sociale, la crescita sostenibile, la competitività e l'invecchiamento della popolazione europea. È quindi importante introdurre una forte dimensione di genere nella futura strategia Europa 2020".
Nella Carta sono elencate le seguenti priorità strategiche:
- Indipendenza economica per donne e uomini
Si intende assicurare la piena realizzazione del potenziale delle donne e delle loro competenze, facilitando una migliore qualità del lavoro femminile e un più giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata per entrambi i sessi. - Parità sul mercato del lavoro
Attualmente il divario salariale tra donne e uomini nell'UE è pari al 18%, differenza che ha ripercussioni negative sulle donne sia durante la vita lavorativa (ad esempio il difficile accesso al credito) che durante il pensionamento. - Parità nel processo decisionale
L'impegno è volto a promuovere una maggiore partecipazione delle donne ai processi deicisionali in ambito politico ed economico e, in generale, ad incrementare l'accesso a posizioni di responsabilità. - Dignità, integrità e contrasto alla violenza di genere
La Carta riconosce i diritti fondamentali delle donne come inalienabili e li pone al centro delle proprie attività, con l'obiettivo di sradicare la violenza sulle donne e supportare quelle che ne sono state vittime. - Parità tra uomini e donne all'esterno dell'UE
Le azioni previste dalla Commissione superano i confini europei, estendendosi a tutti i contesti, inclusi i Paesi segnati da conflitti.
La nuova strategia europea per l'eliminazione delle disuguaglianze di genere sarà presentata dalla Commissione nella seconda metà del 2010; è prevista l'adozione di attività di supporto ai datori di lavoro nell'analisi del divario salariale fra uomini e donne e l'inasprimento delle sanzioni per coloro che violano il diritto di parità retributiva.