Fondi Ue 2007-2013 – progetti retrospettivi per non perdere risorse

12,3 miliardi ancora da spendere. Si punta sulla contabilizzazione della spesa già effettuata per salvare i fondi Ue 2007-2013

Author: Stuart Chalmers / photo on flickr Per evitare il rischio di revoca dei fondi Ue per il mancato rispetto dei termini di spesa, l'Agenzia per la coesione territoriale punta sui “progetti restrospettivi”, vale a dire lo spostamento della rendicontazione su progetti compatibili già realizzati con fondi nazionali.

OpenCoesione – la spesa certificata

34,3 miliardi di euro: a tanto ammonta la spesa complessiva certificata a Bruxelles al 31 maggio 2015, con un incremento di 1,3 miliardi di euro rispetto alla data del 31 dicembre 2014. E' quanto riporta il sito OpenCoesione, citando i dati aggiornati a fine maggio.

La quota di spesa certificata all’Unione europea è pari al 73,6%, un valore inferiore al target nazionale fissato al 76,6% per il 31 maggio 2015. Dunque, l’Italia deve ancora spendere 12,3 miliardi di euro (il 26,4% del totale) a valere sui fondi Ue 2007-2013.

La meta è fine anno: il 31 dicembre 2015, infatti, è il termine ultimo di ammissibilità della spesa rendicontabile alla Commissione europea per il ciclo 2007-2013 (con minime deroghe, ad esempio, per gli strumenti di ingegneria finanziaria).

L'eventuale disimpegno delle risorse avviene solo a chiusura, cioè dopo l'istruttoria della Commissione sui documenti presentati entro il 31 marzo 2017, data entro la quale è necessario inviare domanda di pagamento a Bruxelles. Il target del 100% indicato per il 31 dicembre 2015 non rappresenta quindi il valore della spesa da certificare, ma deve intendersi come valore di riferimento per misurare la performance in termini di importi richiesti alla Commissione da quella data fino alla chiusura, considerando che certificazioni intermedie di spesa sono possibili oltre tale data.

Si punta sui progetti retrospettivi

L'obiettivo è dunque colmare il gap di 12,3 miliardi di euro, così da evitare il rischio di revoca dei fondi Ue della passata programmazione per mancato rispetto dei termini di spesa.

“Stiamo lavorando a testa bassa con Regioni e Ministeri per riprogrammare le risorse e poi per rendicontare la spesa, e contiamo di centrare l’obiettivo di non perdere fondi europei”, dichiara la direttrice dell'Agenzia per la coesione territoriale Maria Ludovica Agrò al Sole 24 Ore, “Certo una parte rilevante della spesa residua per raggiungere l’obiettivo sarà ottenuta, oltre che riprogrammando all’interno degli stessi programmi, con i cosiddetti progetti retrospettivi”, vale a dire quei progetti che hanno già sostenuto le spese coperte da fonti nazionali o che sono già completati prima che il contributo dell'Ue sia stato formalmente richiesto o ricevuto.

Ma, tiene a chiarire la Agrò, “non si tratta di spesa per opere inutili o per spesa corrente: sono sempre progetti del tutto simili a quelli in ritardo, ad esempio opere ferroviarie di Rfi o stradali dell’Anas”.

Link
OpenCoesione
OpenCoesione - progetti e finanziamenti in aumento
Fondi Ue: DPCM 15 dicembre 2015, funzioni DPS e Agenzia Coesione territoriale

Photo credit: Stuart Chalmers / Foter / CC BY-NC