Ue: risorse da fondi regionali e Horizon 2020 per l'Industrial Compact
Realizzare un nuovo patto per l'industria, l'Industrial compact, e non limitarsi alla politica di rigore. E’ l’iniziativa lanciata mercoledì a Bruxelles dal commissario europeo all’Industria Antonio Tajani.
Nuovi settori prioritari, oltre cento miliardi di risorse fresche e un forte potenziamento del manifatturiero. Sono questi i punti chiave della comunicazione che il vicepresidente della Commissione europea con delega all’Industria Antonio Tajani ha presentato mercoledì mattina a Bruxelles. Un messaggio diretto agli Stati membri, che dovranno discutere la proposta dell’Esecutivo Ue nell’ambito del prossimo Vertice di marzo.
Il pacchetto di proposte della Commissione è particolarmente articolato e complesso. E spazia dall’energia, ai trasporti, allo spazio, alla comunicazione, passando per il completamento del mercato interno. Ma lo spirito che le anima tutte è assolutamente chiaro: riconoscere l’importanza centrale dell’industria per creare crescita e lavoro, invertendo la tendenza che ha caratterizzato l’azione dell’Europa negli ultimi anni. Lo ha sottolineato lo stesso Tajani: “L’Europa è ancora lontana dal target del 20% del prodotto interno lordo prodotto tramite la manifattura entro il 2020. Per questo motivo la competitività industriale deve essere il cuore dell’agenda del Consiglio europeo di marzo”.
A supporto di questi obiettivi saranno impegnati 100 miliardi di euro di fondi della Politica regionale e circa 40 miliardi di euro di denaro in arrivo da Horizon 2020. Si tratta della prima volta che si fa questo utilizzo combinato di risorse, come ha sottolineato lo stesso Tajani.
Il pacchetto individua una serie di settori nei quali si concentrerà l’azione di crescita nei prossimi anni:
- manifattura avanzata,
- biotecnologie,
- sistemi di trasporto,
- key enabling tecnologies,
- costruzioni verdi,
- materie prime,
- infrastrutture digitali.
A supporto di questi settori saranno migliorate le condizioni nelle quali le aziende agiscono sia in Europa che fuori dall’Ue. Sul primo fronte si cercherà di ridurre la burocrazia, tagliando i tempi necessari a registrare un’azienda e a registrare un brevetto. Sul secondo la Dg Industria sta agendo fuori dai suoi confini per sottoscrivere una serie di accordi commerciali: è il caso di Usa, Canada, Sud America, Asia.
Questo pacchetto di proposte passa direttamente nelle mani dei Paesi membri, che dovranno discuterle nell’ambito del prossimo Vertice europeo di marzo. Secondo le intenzioni dell’Esecutivo Ue, accanto al Fiscal compact bisognerà lanciare in quella sede un Industrial compact, che possa avviare la promozione della crescita in Europa nei prossimi anni. Anche se restano forti interrogativi sulle risorse che effettivamente saranno a disposizione di questo pacchetto.